domenica 8 novembre 2020

L'amica geniale


 Concluso ieri. Mi incuriosiva da un po', ma non ho mai avuto il coraggio di prenderlo dagli scaffali del supermercato in cui lo mettevano pure in offerta e spendere quasi 20€, e nemmeno 15, quando, appunto, era scontato. Mi incuriosiva ma diffido sempre dai prodotti spinti così tanto, e ho fatto bene a non comprarlo. L'ho letto adesso perché me l'hanno prestato, la mia coscienza è a posto. La lettura è semplice e scorrevole, la storia non annoia, per carità. Ma ci ho trovato qualcosa di artificioso. Come se non fosse un prodotto dell'anima di qualcuno, un libro per me dev'essere un'opera d'arte e qui l'arte non c'è. Più volte, durante la lettura, ho pensato che fosse stato scritto da uno o più ghostwriter, come quei libri dei personaggi famosi, tipo la Hunziker, firmati da loro ma scritti chiaramente da qualcun altro. La storia c'è, è piacevole, ambientato in una città che amo - Napoli - in un periodo storico che mi ha sempre affascinato, il secondo dopoguerra. C'è la povertà, l'amicizia, la violenza. È un libro facile da leggere - va giù come una bibita fresca d'estate - ma ha un retrogusto fastidioso, che sa di presa per i fondelli. È una storia studiata a tavolino, affidata a mani esperte, un po' come una serie TV ben riuscita che però alla fine non ti lascia dentro niente. Come una musica suonata da un computer, non so, io preferisco la musica suonata dalle persone. Magari mi sbaglio. Non so se proseguirò col secondo, che ho ricevuto sempre in prestito. Magari non subito 

😁


1 commento:

  1. ..w la tua disarmante - e costruttiva - sincerità,costantemente applicata alle recensioni di qualsivoglia opera scritta :) Pagel

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