martedì 27 aprile 2021

Cambiare l'acqua ai fiori di Perrin


Ho preso questo libro perché incuriosita dal web. Ne parlano su tutti i forum di lettura, in più la mia amica Melina, che è una grande lettrice, ne ha parlato bene così, a Pasqua, mi sono buttata a capofitto nel fenomeno editoriale del momento.

Che dire, un raccontino di 500 pagine, una lettura leggera e sfiziosa nonostante l'atroce tema della perdita di un figlio bambino. Diverse storie d'amore infelici si alternano, fanno riflettere ma non travolgono. Si mantiene sempre un distacco con i personaggi, che sembrano dipinti più che raccontati. Personaggi che purtroppo hanno tutti la stessa voce. Non lo rileggerei, ma non è stato un cattivo viaggio. Temevo peggio.

L'arminuta di D. Di Pietrantonio


Ho letto questo libro perché un mio amico lettore mi disse che secondo lui l'autrice scriveva più o meno come me. Il libro è carino, non ti cambia la vita e, anzi, intristisce un po'. Forse non indicato in questo periodo che siamo tutti un po' giù. Carino, niente da dire, magari da leggere quando la vita tornerà ad essere leggera.

La storia è quella di una tredicenne che dopo essere cresciuta con la zia, viene restituita alla famiglia d'origine. L'arminuta, in abruzzese: la ritornata, farà i conti con la miseria a cui non era abituata, ma conoscerà i suoi fratelli, la sorella che diventerà la sua forza, e scoprirà il motivo per cui la famiglia adottiva ha rinunciato a lei. Triste, struggente nella sua semplicità, delicato.

Non lo rileggerei

Soffocare di Palahniuck



Ho scoperto questa perla grazie a un bel gruppo di lettori su Facebook che si chiama "leggo letteratura contemporanea". E' lì che scrivo tutte le mie recensioni (che poi nei tritagli di tempo copio-incollo e inserisco qui).

Qualche tempo fa lessi dei bei commenti e lo acquistai al volo su Amazon. Ecco, era da tanto che non mi divertivo così leggendo un romanzo. In alcuni punti ho riso proprio con le lacrime. Il libro parla di uno spostato, uno dei tanti matti che rendono questo mondo un posto migliore. Lui, poverino, non se la passa un granché ma che noia se non esistessero persone così. E quanto hanno da insegnarci, tipo che le italiane sono viste dagli americani come puzzolenti d'aglio e con quintali di peli sotto le ascelle (l'avrei strozzato). Il protagonista è un sessodipendente che vuole fare il cinico ma ha l'animo sensibile, nella casa di riposo in cui è ricoverata sua madre conforta le vecchiette accollandosi le peggiori colpe che immancabilmente gli vengono appioppate. Così ha violentato un'anziana quando aveva otto anni, ha rubato dei soldi, ha fatto le cose più indicibili in cambio del perdono e della quiete apparente della svitata di turno. Fa un lavoro deprimente e per arrotondare finge di soffocare nei ristornati in m
odo da farsi salvare da qualcuno e in qualche modo farsi adottare (chi ti salva è come se ti rimettesse al mondo).
Adoro questo autore, leggerò senz'altro altri suoi libri 😁

lunedì 26 aprile 2021

Il rosso e il nero




Ogni tanto ho bisogno di leggere un classico, di questo libro ne ho casa due copie, di due edizioni diverse, entrambe mi guardavano con impazienza. Le temevo, lo ammetto, a differenza dei russi i francesi mi fanno un po' paura. Infatti è stata un'agonia, le prime 400 pagine un supplizio. Le parti più approfondite riguardavano la politica di quegli anni, e io di giacobini, giansenisti, Napoleoni, Carlo III e vari Luigi qualcosicesimo non ne capivo nulla.

Julien era un frustrato, soffriva di qualcosa per me incomprensibile, il divario sociale che lo distingueva dalla nobiltà. Egli stesso si disprezzava per essere, come lui stesso si definiva, un plebeo, un quasi prete che viveva in casa di famiglie nobili alla stregua di un domestico. In entrambe le famiglie che l'hanno ospitato ha sedotto due donne, forse per amore, forse per tentare di fare il salto, chi lo sa. Ma il suo modo di ragionare ai miei occhi di quarantaseienne del XXI secolo risultava insopportabile e ridicolo. Mi ama, no non mi ama, a sì mi ama, non l'amo più, ah no l'amo ancora ma lei non mi ama più, devo dimostrarmi più forte così mi ama. L'amore visto come una lotta, una questione d'orgoglio e d'onore. Immancabilmente le due donne si innamorano perdutamente di lui, il bel musino vince su tutto anche nel 1830, come nelle migliori soap opera. Ammetto la mia ignoranza per quanto riguarda la parte storica, sarà per questo che ho apprezzato solo le ultime 140 pagine, soprattutto il finale 😂
Anche questa è andata, finalmente mi concederò letture più semplici 😊

Le lacrime di Nietzsche



Mi aspettavo di più. Carina la storia, tre medici/filosofi/psicologi grandiosi (Breuer, Nietzsche e Freud) si incontrano - sembra una barzelletta - e tirano su una storia semplice, di uomini di mezza età in crisi: uno perché sposato e si prende una sbandata per una sventola di 21 anni, l'altro, sempre di mezza età, misantropo convinto, si prende anche lui una sbandata per una bella 21enne. L'unico che si salva è Freud, ma nel racconto è ancora giovane e puro. Insomma, la trama l'ho trovata piuttosto banale, l'ambientazione scarna - siamo sempre o nello studio di Breur o nella stanza di ospedale di Nietzsche o a casa di Breuer - non fosse per il pensiero degli studiosi che emerge di tanto in tanto sarebbe di una noia mortale. Forse è colpa mia che avevo troppe aspettative, sono affascinata dalla filosofia, dalla psicologia, dalla narrativa

di qualità. In questo libro ho trovato poco - ma proprio poco - di tutto questo.

Le braci

 



Finalmente un libro di quelli che piacciono a me, una storia semplice, onesta, piena di spunti di riflessione. Si svolge tutta in una notte, due amici si trovano dopo 41 anni e discutono con l'eleganza tipica degli anziani; gentilmente ma con fermezza si chiariscono - anche se conoscono entrambi la verità.

Questa è una meravigliosa storia di amicizia e di perdono. Elogio di uno dei sentimenti più nobili, è un libro che non dimenticherò.
Lo consiglio tantissimo!

L'amica geniale




Alla fine li ho letti tutti e quattro. I primi due li ho letti a fatica, soprattutto il secondo l'ho trovato una specie di telenovela, inutilmente prolisso. Poi però ho letto il terzo e ho iniziato a sognare Michela. La storia di queste due amiche, soprattutto nella fase adulta, mi ha fatto pensare a come avrei vissuto io se la mia amica geniale non mi avesse lasciato a 35 anni. Così la notte sognavo lei, e non facevamo niente di speciale se non essere amiche per la pelle. Più leggevo e più vedevo noi due, la nostra complicità in un'età che la vita non ci ha concesso di attraversare insieme.

L'ultimo dei quattro libri mi ha fatto piangere a più riprese. La perdita della bambina è stata inutilmente straziante, l'autrice avrebbe potuto risparmiarsela. Anche per questo non mi sento di consigliarlo - oltre al fatto che ha una lunghezza esagerata che solo i grandi della letteratura, secondo me, possono permettersi - ma neanche voglio demolirlo; ho letto centinaia di pagine sempre un po' con il senso di colpa, sentendo di rinunciare a letture più profonde e sincere - c'è come una menzogna nascosta tra le pagine di questo libro - e non vedevo l'ora di finirlo per passare ad altro.
Bene, l'ho finito. È stato un viaggio che non dimenticherò ma che non rifarei.

Zia Mame



Non potevo farmi un più bel regalo di Natale. Un libro leggero che leggero non è. Col sorriso e in maniera molto chic e sopra le righe la nostra cara Mame manda a quel paese tutti i razzisti, gli omofobi, gli ottusi, i nazisti, i bigotti e lo fa negli anni '50. Oggi sarebbe anche facile ma a quei tempi!

Cara zia Mame, coraggiosa e ottimista, amante dell'arte e della bellezza, quanta gioia di vivere si respira tra le tue pagine!
Mi mancherai ❤

mercoledì 21 aprile 2021

L'arte perduta dell'ossessione

 





Raramente piango quando concludo un libro. Ancora più raramente accade che a metà libro io rallenti la lettura per paura di finirlo. Tutto questo è accaduto con "L'arte perduta dell'ossessione", un romanzo scritto da un uomo che è un omaggio alle donne, all'amicizia, alla lealtà, un romanzo che condanna su tutti i livelli la violenza su di esse. È un romanzo che fa soffrire ma che consola, e alla fine commuove. La storia è molto avvincente, i personaggi si fanno voler bene o odiare. Durante la lettura qualcuna delle ossessioni della protagonista può trasmigrare in voi - tipo quella per il numero 7, vedo quel numero ovunque 😂 - ma ne vale assolutamente la pena.
Consiglio
caldamente la lettura di questo capolavoro sommerso