giovedì 14 novembre 2019

Diario di viaggio a Berlino






Day 1: venerdì 1 novembre 2019
Siamo partiti da casa alle 10 di mattina e arrivati a Malpensa alle 11. Abbiamo parcheggiato all'interno dell'aeroporto, vicino al Terminal 2 dedicato ai voli della Easy Jet. Spesa totale: 35 €.
Il volo è stato puntuale e piacevole. Arrivati a Tegel, come suggerito su Tripadvisor, abbiamo acquistato i biglietti dei mezzi pubblici per l'intera permanenza a Berlino, compresi gli spostamenti da/per l'aeroporto: 1 biglietto settimanale a 30 € (con quel tipo di abbonamento un adulto può ospitare, durante il week-end, un adulto e fino a quattro bambini) e due giornalieri a 7 € l'uno, con i quali, l'altro adulto, ha ospitato le piccole nei giorni feriali.
Siamo arrivati alla fermata di Anhalter, quella del nostro hotel, in meno di mezzora, utilizzando due bus: il TXL, preso fuori dall'aeroporto, e il M41, preso alla Stazione Centrale (Hauptbahnhof). 
Il Novotel Suites Berlin City Potsdamer Platz ci è apparso subito molto accogliente e pulito. E' un 3 stelle ma potrebbe tranquillamente essere considerato un 4. Prezzo: circa 100 € a notte per una quadrupla. La stanza era spaziosa, con due bagni separati: uno per la doccia, la vasca e il lavandino, l'altro per il gabinetto e il lavandino. Al centro c'era una specie di angolo cottura con forno a microonde, bollitore per il tè, lavandino e frigorifero. La TV, posta a metà tra il letto matrimoniale e il divano letto - divenuto per tre notti letto a una piazza e mezza - era piuttosto scomoda perché da nessuna delle due postazioni era visibile decentemente, ma non ne abbiamo vista molta, anzi, direi per niente. A terra c'era la moquette pulita, i letti erano comodissimi. Dalle finestre entrava la luce ovattata della città. 
In questo hotel ho fatto tra le più belle dormite della mia vita, infatti quando tornerò a Berlino, lo sceglierò nuovamente come appoggio. Anche perché centrale e servito molto bene con i mezzi pubblici.



A Berlino fa buio molto presto e, data anche la previsione di pioggia dalle 19, abbiamo rinunciato al pisolino con cui inauguriamo ogni nuova città e siamo usciti subito alla sua scoperta. Passati dal Check Point Charlie, proprio dietro l'hotel, siamo andati verso la Porta di Brandeburgo. Lì ha iniziato a piovere, anticipando le previsioni di un'oretta. Abbiamo tirato su i cappucci dei giubbotti e abbiamo proseguito verso il Parlamento, imponente e con la cupola di vetro che chiama a sé come il canto di una sirena. La visita alla cupola, che è gratuita, si prenota online, ma quando ho provato io, troppo a ridosso della partenza forse, non c'era più posto. Così sono andata al Centro Visitatori, un gabbiotto dall'altro lato del marciapiede, per vedere se si potesse prenotare direttamente lì, ma quando siamo arrivati noi era già chiuso (credo chiuda alle 18) così abbiamo rimandato al giorno dopo la prenotazione, sperando di riuscire a ottenerla. 
Mezzi demoralizzati e umidi siamo tornati verso l'hotel, in zona Potsdamer Platz, passando per il monumento all'Olocausto che, vista la mancanza di illuminazione, non ci ha offerto molto. A Potsdamer Platz abbiamo visto i primi resti del muro, siamo entrati nel colorato Sony Center e abbiamo cenato al Lindenbrau, un locale su tre piani che serve ottima birra e piatti tipici della tradizione tedesca a un prezzo abbastanza contenuto.
La prima impressione di Berlino è stata molto approssimativa, forse perché l'abbiamo vista al buio: c'era poca gente per strada e poca luce, il clima freddo e piovoso era poco invitante ma si percepiva un certo fascino...



Day 2: sabato 2 novembre 2019
Ci siamo svegliati alle 8 e siamo andati a fare colazione nei paraggi nell'ottimo Coffee & Cookie. I gestori sono stati molto cordiali, si rivolgevano a noi perfino in italiano, e il cibo era squisito. Siamo passati di nuovo da Potsdamer, soffermandoci per qualche minuto nell'inquietante Monumento all'Olocausto, passeggiando nel labirinto di quelle che sembravano tombe senza nome. 




Siamo tornati alla porta Brandeburgo per raggiungere il Parlamento e prenotare la visita. Nel tragitto abbiamo costeggiato il bellissimo Tiergarten e giocato con uccellini e scoiattoli. Siamo riusciti a prenotare la visita per l'indomani alle 19:30, così, tutti allegri, abbiamo preso il bus 100 e, in una decina di minuti, abbiamo raggiunto Alexander Platz, proprio sotto la famosa torre che abbiamo soprannominato, in maniera non molto originale, la Tour Eiffel di Berlino. 
Abbiamo pranzato con Fish and Chips in uno dei numerosi localini che si trovano ai piedi delle varie stazioni, e abbiamo proseguito il giro. C'era molta polizia per le strade, file di camionette e agenti con le divise numerate; i berlinesi stavano organizzando una manifestazione per il popolo curdo. Ci siamo fermati a mangiare i waffel, in un bar accanto alla Cattedrale - a Berlino ci sono ristoranti e bar ovunque, come accadde anche a Napoli, non riuscivamo a fare due passi senza fermarci a mangiare qualcosa - e siamo entrati nell'isola dei musei (Museumsinsel). Attratti dalla maestosità della Cattedrale abbiamo deciso di visitarla, anche per vedere la città dall'alto. 




Abbiamo acquistato i biglietti di ingresso spendendo 7 €  ad adulto - i ragazzi fino a 18 anni entrano gratis - abbiamo visitato la cripta, il museo e siamo saliti in cima dove abbiamo assistito a un bellissimo panorama della città. In quel momento è spuntato il sole e ci siamo resi conto che le temperature erano molto aumentate; eravamo passati dai 6 gradi del giorno precedente ad almeno 16, se non 18, di quel momento. Dall'alto assistiamo al corteo dei manifestanti; questo ci fa pensare che il Cielo li stia baciando sulla fronte, e lo farei anch'io se potessi. Ci uniremmo a loro se avessimo più tempo! Purtroppo così non è... 



Dopo un bel giro intorno alla cupola della Cattedrale, che ci ha consentito di osservare ogni lato della città, siamo usciti dalla chiesa, fatto un giro nel mercatino d'arte sulle sponde della Sprea, ci siamo riposati qualche minuto, senza farlo apposta, nel famoso parco dei turisti stanchi: il LustGarten. 
Tornando verso la nostra zona, percorrendo il famoso viale sotto i tigli (Unter den Linden), ci siamo fermati alla Nuova Guardia, un piccolo pantheon vuoto con al centro la statua contro la guerra che raffigura una madre con il proprio figlio morto tra le braccia. La cosa particolare è che tutti si fermano all'ingresso. C'è come una forza che impedisce di avvicinarsi alla statua e l'aria è davvero tetra. Solo le bambine riescono a fare qualche passo, titubanti, dopo che ho insistito un po'.


Da lì, cartina alla mano, abbiamo deciso di visitare quella che viene definita la piazza più bella di Berlino, Gendarmenmarkt, che effettivamente è bella con le due chiese gemelle e i palazzi eleganti. I lampioni della piazza ci ricordano un po' quelli di Parigi, così decidiamo di tornarci la sera per vederla illuminata (scopriremo che anche la piazza più bella è poco illuminata e ci chiederemo se sia una scelta estetica, che la adombra di mistero ma in parte la penalizza, oppure c'entri il risparmio energetico). Passiamo da Babel Platz - proprio di fronte all'università - dove i nazisti bruciarono i libri ritenuti scomodi, e ripassiamo da Check-point Charlie, facendo sosta in uno Starbucks. Torniamo in hotel verso le 5 che, guardando fuori, sembrano le 9 di sera. Usciamo dopo un paio d'ore per cenare e fare una passeggiata serale in questa bella città i cui contorni ci sono un poco più chiari. Più che altro con la luce del giorno ci viene restituita la dimensione della vastità.
Impressione del secondo giorno: Berlino è una città sincera, poco romantica, fiera, senza fronzoli. Confronto ad altre grandi città, sembra disabitata. Le luci soffuse intiepidiscono il gelo. Ci piace moltissimo 😊

Day 3: domenica 3 novembre 2019
Ripetiamo la colazione da Coffee end Cookie, alzando un po' il tiro: Giorgia ha mangiato le uova strapazzate con un contorno di pomodorini e insalata. Alle 9 di mattina. 


Abbiamo preso la S (linea metropolitana sopraelevata) e siamo andati all'East Side Gallery. Un museo a cielo aperto, lungo un chilometro e mezzo, dai molteplici messaggi sconvolgenti. Un inno alla libertà, alla bellezza che copre l'orrore di un muro che per decenni ha diviso, violentato, ucciso. Sarebbe bastato quello a riempire una giornata, a saziarci di stupore, ma non era ancora l'ora di pranzo ed eravamo infreddoliti e con i piedi bagnati. La temperatura era scesa e aveva ricominciato a piovere, avevamo con noi gli ombrelli, certo, ma i piedi nella pozzanghere sono inevitabili quando si cammina e si osservano mondi dipinti su un muro. E che muro!
Avevo promesso alle bambine che le avrei portate al KeDeWe, ma scopriamo - con somma gioia mia e di Giorgio che non amiamo i grandi magazzini - che la domenica è chiuso. Anche in questo Berlino è strana, per certi versi un po' all'antica. I supermercati non rimangono aperti tutta la notte, e la domenica sono addirittura chiusi.
Così ci troviamo davanti al dilemma: trascorreremo il pomeriggio al Pergamon o a Chatlottenburg? 
Il pranzo in un ristorantino asiatico ci chiarisce le idee. Il palazzo reale ci attira meno di un museo unico al mondo, così ci gettiamo nel Pergamon. Dopo una buona mezz'ora di fila - le strade sono vuote ma i musei e le sale da concerto sono piene - scopriamo che con un biglietto cumulativo di 18 € ad adulto (i ragazzi fino a 18 anni entrano gratis) è possibile visitare tutti e 5 i musei dell'Isola. Così oltre al Pergamon, con l'imponente Porta di Babilonia al suo interno, visitiamo anche il Neues con il meraviglioso busto di Nefertiti, e sono presto le 6. A quell'ora i musei chiudono e noi ci dirigiamo a piedi verso il Parlamento, attraversando l'Unter den Linden che collega la Cattedrale alla porta di Brandeburgo. Arriviamo quarantacinque minuti prima del nostro turno, fa molto freddo, così ci presentiamo all'ingresso convinti che ci rimbalzeranno; i tedeschi sono molto precisi, i loro marciapiedi sono lindi e allo stesso modo immagino siano le loro tabelle orarie. Invece ci fanno entrare! 


La cupola al suo interno è incantevole, suggestiva la salita. L'audio guida, inclusa nel biglietto gratuito :-) ci spiega passo passo cosa stiamo vedendo, sia dentro che fuori. Dall'alto si vede l'aula plenaria e ci viene spiegato che attraverso la cupola riceve aria pulita e calda - anche se fuori piove e c'è il gelo - nonché luce in maniera del tutto ecologica. Il panorama esterno dev'essere altrettanto suggestivo non fosse che la vetrata è quasi interamente appannata e quindi vediamo le luci ma non riconosciamo i luoghi. 
Aggiungiamo una visita al Parlamento in orario diurno, oltre che una giornata intera all'interno del Tiergarten, una allo zoo, Charlottenburg e un giro intero sul bus 200 e uno sul 100, al programma di ritorno a Berlino. Che potrebbe essere uno dei nostri prossimi viaggi. 
Due giorni e mezzo sono davvero pochi per una simile città. Ci consoliamo tornando a cenare nel nostro bel posticino al Sony Center, ingozzandoci di stinco di maiale, CurryWurst e ottima birra. Le bimbe bevono Coca Cola che costa meno dell'acqua.


Berlino è magnifica, l'aria è fresca e pulita, le persone magari ti danno una spallata quando ti passano accanto ma non sanno nascondere un sorriso per le bambine. Forse perché di bambini, da quelle parti, se ne vedono pochi.
Prima di rientrare passiamo a visitare la stazione fantasma, vicino all'hotel, distrutta dai bombardamenti, di cui è rimasta in piedi soltanto la facciata. 
Le bimbe fanno il bagno caldo, noi la doccia. 
Alle 23 siamo tutti addormentati.



Il rientro scivola come l'andata, lasciamo l'hotel alle 8, facciamo una seconda colazione in aeroporto, l'aereo decolla alle 11:30, dopo un'ora e trenta siamo a Malpensa. 

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