giovedì 5 marzo 2020

Incubo Coronavirus



Ecco l'emblema di questa crisi inaspettata, di quella che la Germania chiama pandemia globale e che ha travolto Milano.
Quella che vedete, dall'altro lato della Martesana, è l'Enjoy. Una delle strutture sportive che sono un orgoglio per Milano, un'eccellenza a livello nazionale, un faro sulla Martesana, un punto di riferimento che non sapevo di avere e che oggi rivendica il suo valore. Stasera le sue luci erano spente, così come quelle del campo di rugby accanto. Il buio che emana è lo stesso che inizio ad avvertire dentro. Milano è una città magnifica, non penso di averla mai amata tanto. Il modo in cui sta affrontando questo tsunami mi commuove. Imponente e inerme, di fronte a una cosa che nessuno poteva prevedere, Milano rallenta. Non si ferma, perché la gente che la anima non sa stare con le mani in mano, ma spegne le luci. Attende in silenzio che questo momento passi.
Negli ultimi anni mi sono accorta di amare le cose oltre che le persone. Le città hanno un'anima immensa, nel buio si percepisce di più.
Lo racconterò ai miei nipoti e loro rideranno, ma che momenti ragazzi.

lunedì 2 marzo 2020

La banda dei brocchi



Le vacanze forzate sono pur sempre vacanze - a breve scriverò un articolo sul Coronavirus a Milano - e ricorderò questa prima (e spero ultima) settimana di isolamento con questo capolavoro. Il mio primo Coe, un autore dalla prosa e l'ironia perfetta. Un libro che non ha nessun calo, ogni pagina è piena e interessante, la storia è molto articolata e tuttavia armoniosa. Uno spaccato dell'Inghilterra degli anni settanta, in cui le famiglie hanno molti problemi e i figli hanno gli stessi problemi di tutti gli adolescenti: sogni, malinconie, cuori spezzati. In tutto questo sono inserite le lotte sindacali e di classe di quei tempi, gli attentati dell'Ira e altri episodi di cronaca che, uniti alla vita di questi ragazzi e delle loro famiglie, inchiodano il lettore negli affascinanti, unici, difficili anni '70. Una lettura che mi ha fatto ridere più volte, ad alta voce, e che mi ha anche commossa. Ne consiglio tantissimo la lettura. Ringrazio la mia amica Lisa per avermelo prestato. Lunedì glielo restituirò, se c'è una categoria di persone che non sopporto è quella che non restituisce i libri. Ne avrò persi così centinaia, credo, infatti non li presto più: li regalo direttamente. 
(Comunque l'ho appena ordinato su Amazon, un simile libro non può mancare nella mia biblioteca)