venerdì 1 aprile 2016

L'amico ritrovato



Che dire di questo libro... Che il titolo dice tutto. Un breve romanzo che somiglia molto a un dipinto. In poche pagine vi è condensata la bellezza, la potenza di un'amicizia che non si arrende davanti alle diversità delle idee, dalla provenienza sociale e culturale. L'amicizia che attrae come l'amore, e come esso non muore nemmeno quando sopraggiunge la morte. Quella vera.
Il periodo storico in cui è ambientato è quello odioso del nazismo. La nazione è la Germania. I personaggi sono due ragazzini tedeschi, uno dei quali di origine ebrea - ma ateo e tedesco da molte generazioni - e l'altro di discendenza nobile. Ateo e tedesco anch'esso.
La mostruosità del nazismo viene dipinta con poche pennellate. Più che leggerla la si respira, ed è ancora più doloroso.
Ma al centro del libro regna incontrastato questo immenso sentimento. Più potente di qualunque malvagità, di qualunque ignoranza, di qualunque olocausto.
Il bene vince sempre sul male, e non è un luogo comune. L'ho provato sulla mia pelle e questo libro ne è una prova ben più valida.
Si legge in poco più di un'ora. Davvero imperdibile.

1 commento:

  1. L'amicizia,quella vera e profonda,quindi anche duratura,è tra le espressioni più nobili e onniinclusive dell'Amore :) Resiste a tutte le intemperie,perchè alimentata da due parti in causa,che la nutrono come un alberello bonsai,con generosità e sincerità. Il Bene vince sempre sul male,solo che a volte ci impiega un po' di tempo,e noi spesso siamo impazienti,e proiettiamo le nostre aspettative private sul corso degli eventi,senza tener conto del fluire della Storia. Pagel

    RispondiElimina