mercoledì 20 gennaio 2016

Giancarlo

Ogni 19 gennaio chissà perché, ricordo uno dei periodi più infelici della mia vita. Era il 1990 e uscivo a pezzi dal Gaetano Pini. Un mese di ospedale, un gesso di 7 chili sulla schiena, a quindici anni. Ero da poco rientrata a scuola, seconda superiore, mi sedetti a tavola per pranzare. Mia madre piangeva. Mi disse che era morto Giancarlo. Pensai al mio allenatore, mi venne un colpo. E mi disse di no, che non era morto quel Giancarlo, ma mio cugino Giancarlo di Castrocaro Terme. Un incidente in auto mentre andava al lavoro. 21 anni. Mia madre partì e rimasi sola. Con quel macigno bianco sulla schiena. Un macigno nero nel cuore. E oggi chissà perché voglio condividerlo su questa bacheca. Forse per liberarmene. Per dimenticare l'immagine di un ragazzino che si ferma al bar e riparte, e mentre è in strada si distrae con un sacchetto che ha in mano, con dentro un bombolone forse, e la macchina si porta sulla corsia opposta, e passa un camion. E chissà se è andata davvero così. Non lo sapremo mai, ma intanto Giancarlo non c'è più. Oggi avrebbe 47 anni. E' morto a 21. Ciao Giancarlo.

1 commento:

  1. I due accadimenti fanno parte del tuo passato;allora sono stati dei passaggi dolorosi,inevitabili,indipendenti dalla tua volontà. Hanno contribuito a formare il tuo carattere:adesso il tuo compito e fluidificare il presente meglio che puoi,arricchire la realtà con le qualità che possiedi e,così facendo,rendere omaggio,congedandolo definitivamente,a quel lontano passato.E immagina Giancarlo in una Dimensione di Luce serena e gioiosa;lui,dall'alto, te ne sarà riconoscente :) Pagel

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