mercoledì 17 giugno 2015

Tempi moderni

Torno adesso da uno di quei bazar moderni in cui vendono di tutto, che una volta erano negozi eleganti e adesso sono luoghi squallidi. Nel tragitto tra il parcheggio sotterraneo e l'ingresso pedonale regna la desolazione più assoluta. Scale spoglie, ascensori che sono dei montacarichi, cazzi disegnati sulle pareti accanto ai più obsoleti degli insulti.
Eppure tutta quella desolazione mi attrae. Il freddo che dovrebbero trasmettere quei luoghi mi scalda, come se quel vuoto mi riempisse, come se l'illusione che anziché andare avanti la nostra civiltà stia tornando indietro mi confortasse.
Perchè forse il futuro non sarà che un lontano passato, e se il tempo è circolare - come spero - e si ripete, forse non è tutto perduto.

1 commento:

  1. Viene da pensare ai corsi e ricorsi del Vico...eppure il succo della vita è viverla,attraversando questo largo fiume- a tratti molto infido- nella speranza di approdare.prima o poi,ad una sponda fiorita,profumata,luminosa e ricca di ogni ben di Dio.Aneddoti e scenografìe estemporanee di ogni giorno costituiscono solo una sfaccettatura tra le tante;ognuno,poi,lotterà per arrivare ad una sintesi accettabile fra nobili ideali,gradite suggestioni consolatorie e incoraggianti utopìe. Ovviamente sorvolando sulle grossolanità,ahimè,mai assenti e spesso ardue da scansare. Pagel

    RispondiElimina