lunedì 22 giugno 2015

Orgoglio e pregiudizio


Poco dopo avere iniziato quello che viene considerato il capolavoro della Austen, mi sono chiesta per quale motivo questo romanzo fosse considerato tale e studiato nelle università. Sono andata avanti a chiedermelo per i tre quarti del libro. Sul finale poi devo devo avere intuito qualcosa, anche se a livello molto remoto, motivo per cui non posso dire mi sia dispiaciuto.
La delusione iniziale è stata soprattutto quella di trovarmi di fronte a un romanzo rosa. In molti mi avevano consigliato di leggerlo e io in effetti non avevo mai chiesto di cosa trattasse. Lo avessi saputo prima, probabilmente non lo avrei scelto perché io detesto questo genere di romanzi. 

La trama l'ho trovata piuttosto banale, queste sorelle che non possono ambire a nulla per via della loro mediocre classe sociale che però come prevedibile vengono scelte dai più ricchi e belli del reame. Non so, mi è sembrata una storia trita e ritrita. Però ho pensato che la Austen sia stata la prima a raccontarla e questo le farebbe senza dubbio onore. Si sente che il libro è stato scritto da una donna giovanissima, e forse andrebbe letto proprio all'età che aveva l'autrice quando lo scrisse, infatti lo consiglierò caldamente alle mie figlie quando raggiungeranno la tarda adolescenza. Sicuramente carini alcuni personaggi e bellissima l'ambientazione in cui ci si riesce a calare senza alcuna fatica. Quello che secondo me non è riuscita a fare l'autrice, o almeno non ci è riuscita con me, è stato coinvolgermi. Non sono riuscita mai a identificarmi con nessuno dei suoi personaggi, a differenza di altri autori anche classici che anche per questo ho apprezzato. 
Lessi qualche tempo fa una frase che diceva qualcosa tipo: "un bravo scrittore parla di se stesso ma riesce a farti credere che sta parlando di te". Ecco, la Austen è una dei pochi autori che con me non ci è riuscita. Ed è questo l'unico vero difetto che credo abbia questo libro. Sicuramente una storia adatta a delle ragazze, e magari se una lo legge in tenera età le si affeziona. Ma la prima volta a quarant'anni, per me è stata piuttosto deludente. 
Elenco alcuni punti buttati giù durante la lettura:
1. La Austen non mi ha coinvolto al punto da farmi immedesimare nei personaggi, nè me li ha resi simpatici. Nemmeno la protagonista: Elizabeth.
2. Bello l'incipit, ma mi sembrava ironico. Invece l'intero romanzo si è svolto sulla falsa riga di quelle prime battute.
3. Unico personaggio interessante: il sig Bennet. Anche se lasciato un po' in un angolo.
4. Belle le descrizioni dei paesaggi, anche se avrei preferito approfondisse le psicologie dei personaggi. Questo forse mi avrebbe permesso di empatizzare.
5. Mancano secondo me alcuni dialoghi importanti. Tipo quello della svolta finale tra lei e Darcy, liquidato in tre righe.

1 commento:

  1. Durante i miei studi universitari studiai anche la Austen.Nel variegato e ricco panorama della Letteratura Inglese ci sono autori e autrici eccelsi,pure non difettano quelli un po' meno gloriosi.Tuttavia,anche questi ultimi-come sottolinei tu,giustamente- possono riuscire graditi a seconda dell'età nella quale li si legge.La tua puntuale ed esauriente recensione di questo romanzo offre dunque un validissimo suggerimento ai lettori. Ed è sempre istruttivo ed utile leggerti in veste di critica letteraria. Pagel

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