martedì 2 gennaio 2024

Diario di viaggio al Cairo, Partenza e Giorno 1: Piramidi di Giza - Saqqara - Memphis



Dal 7 al 10 dicembre siamo stai al Cairo. Con l'intento di dare indicazioni a chi vorrà fare lo stesso viaggio e alla me stessa del futuro - perché ci tornerò - Scrivo il mio diario di viaggio.

Chiamata forse dalla Costellazione di Orione che le notti della scorsa estate faceva capolino puntualmente alla mia finestra, a settembre ho prenotato: fosse cascato il mondo, era giunto il momento di vedere le piramidi. Da ignorante non sapevo dove fossero esattamente, il viaggio mi sembrava difficile da organizzare, pensavo di dover fare una crociera sul Nilo o qualcosa del genere così, dopo diversi anni, sono entrata in un'agenzia viaggi, che mi ha svelato l'arcano: le Piramidi sono solo al Cairo. Così ho ringraziato e chiesto un preventivo per tre notti al Cairo, che si sono rivelati sufficienti.

Alla fine ho prenotato autonomamente su Lastminute.com alla modica cifra di 1.600 € per quattro persone: 3 notti al Cairo in hotel centrale a 5 stelle (Pyramisa Suites Hotel) con colazione inclusa, volo diretto da Malpensa con Wizz Air, parcheggio auto in aeroporto, assicurazione totale e pagamento rateizzato in tre mesi. Praticamente Lastminute è il top del top e i miei viaggi futuri li farò solo con questa agenzia online!

Mi sono informata prima di partire, il visto per l'Egitto si fa direttamente in aeroporto all'arrivo (noi siamo atterrati all'aeroporto di Giza, lo Sphinx, a mezz'ora di taxi dal Cairo), fanno compilare un cartoncino con i soliti dati di: numero passaporto e dove si alloggerà, e si fa una lunga fila all'immigration, o come si chiama lì. Si può anche andare con carta d'identità valida per l'espatrio e due fototessera, ma noi avevamo i passaporti. Dato che non avevamo cambiato i soldi, accanto allo sportello dei visti c'era uno sportello per il cambio. Siamo stati fortunati a cambiare i soldi lì, perché questi del cambio rilasciavano anche i visti e quindi abbiamo risparmiato una gran fila. Il costo del visto è di circa 25€ a persona.

Usciti dall'aeroporto ho cercato i taxi bianchi e blu, avevo letto che quelli nuovi col tassametro erano i taxi più onesti e meno costosi, solo che all'aeroporto di Giza era arrivato solo il nostro aereo (ho scoperto al ritorno che da quell'aeroporto transitano solo 5-6 aerei al giorno) e quindi all'esterno non c'era nulla. Ci si è avvicinato un tipo proponendosi di accompagnarci in hotel, ci siamo messi a trattare sul prezzo, avevo letto che si fa così. Al Cairo devi trattare su tutto, ma alla fine vincono sempre loro - santa esperienza - e infatti alla fine della vacanza posso dire che ci hanno spennato come polli anche se, poveri come sono, non ci è dispiaciuto troppo. E' stato più che altro umiliante farsi fregare in continuazione, anche se nel primo approccio col sedicente taxista me la sono cavata bene: era partito chiedendo 45€, sono riuscita a scendere fino a 20€ (avevo letto che la tratta sarebbe costata sui 5€ ma pazienza)

- Appunti della sera presi sul telefonino:

Volo per Il Cairo spettacolo, neanche una turbolenza. Dolce, sicuro, sembrava di volare sopra nuvole di zucchero filato.

Atterrati al Cairo, primo grande stupore: in aeroporto, accanto alle piste di atterraggio, c’è la sabbia!

Mi sono chiesta se fossimo approdati su Marte, uno spettacolo.

Facciamo la fila per il visto, entriamo nel Paese entusiasti per la cordialità delle persone: tutto il personale dell’aeroporto è gentile e sorridente, scherzoso e gioviale.

Usciti all’aperto non vediamo i taxi.

Ci si avvicina un tipo e dice: Taxi?

Ma io cerco i taxi bianchi e blu, quelli che con 5 euro ti portano in città.

Stanca e spaesata gli chiedo: How much?

E questo spara alto, dice: fortyfive.

Lo guardo e ricordo di aver letto che con gli egiziani bisogna trattare sul prezzo, lo guardo e vedo un lampo nei suoi occhi quando gli dico, ovviamente in inglese: Non scherziamo, non siamo mica a Milano.

Sorride e dice: quanto pagheresti?

Non posso dirgli: “Cinque euro, cornuto, guarda che mi sono documentata e so i prezzi” ma gli rispondo “Fifteen”.

Questo: No no no, facciamo 40.

Allora mi allontano e cerco un taxi ma non c’è n’è mezzo, il vuoto intorno a noi, i bus sembra non siano stati ancora inventati.

Insisto coi quindici euro e lui scende prima a trenta, poi a venticinque. Ci sa fare il ragazzo perché poi gli dico, ok, 20. E lui ride, fa un po’ di scene, poi arriva una spalla, forse un collega, e niente, va bene 20.

Prima fregatura ma va bene, saliamo su una macchina vecchia e scassata e puzzolente di fumo con però un autista tutto elegante. Mette su zaini e valigia e ci chiede 25€. Gli dico di no, di chiedere al suo capo, alla fine si convince.

Usciti dall’aeroporto c’è l’ingresso in autostrada e lì al casello il nostro autista si mette a litigare col casellante che non riteneva valida la sua tessera; fermi lì mezz’ora finché non mi metto a parlare col casellante, gli dico che siamo stanchi dal viaggio, sono le 10 di sera e da noi sono le 11. Questo dice che ama l'Italia e che è sua intenzione trasferircisi, mi chiede indicazioni sulle scuole di italiano per stranieri. Il tempo passa, alla fine passiamo anche noi.

L'autista parte tutto infuriato e si mette a correre come un pazzo. L'autostrada che collega al Cairo è a molte corsie, mi pare di averne contate otto, e questo zigzagava suonando ogni tre secondi il clacson e guardando il telefono. 

Ho detto alle mie figlie: "Vedete ragazze, questa è la dimostrazione del fatto che l'aereo sia il mezzo di trasporto più sicuro. Forse lasceremo le penne su questa strada, vi ho voluto bene", e l'ho pensato davvero. 200 km all'ora su un'auto che dire scassata è poco. Notiamo subito che la gente va in moto senza casco, ci vanno sopra in due o tre persone alla volta, le strade sono ricoperte di sabbia ai lati, c'è polvere dappertutto, decine di persone stanno ai lati di queste megastrade (che sono larghe e a più corsie anche in centro, se così si può definire una zona sconfinata. Il Cairo è davvero una città immensa, molto più grande di Los Angeles. Sembra Los Angeles dopo l'Apocalisse). Arrivati in città il traffico aumenta e il nostro uomo continua a zigzagare e strombazzare mentre chiede a Giorgio dove sia l'hotel. Ovviamente non ne abbiamo la più pallida idea, così attiviamo il nostro Google Maps che il tipo inizia a consultare mentre parla al telefono con qualcuno. Insomma, quando scendiamo dal taxi ci viene voglia di baciare per Terra. Diamo la mancia di 200 lire (circa 3 euro, ed è una gran mancia per loro), ringraziamo e ci auguriamo in cuor nostro di non incontrarlo mai più.

L'hotel è molto bello ed elegante, la nostra suite da capogiro. Un salotto super chic, due stanze ben arredate e spaziose e due bagni in stile spa. Tv a schermo piatto in ogni stanza  peccato che le finestre non siano sigillate bene e provenga da fuori un rumore costante, la città è molto rumorosa, hanno il vizio di suonare i clacson a sproposito per non parlare dello smog. E' notte e l'aria è irrespirabile.

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Nonostante tutto, dormiamo da Dio. Ci svegliamo verso le 8, ci sconvolgiamo guardando i grattacieli accanto all'hotel: tutti diroccati, con montagne di macerie ovunque. Il giallo è il colore dominante, devono avere usato la sabbia del deserto per impastare il cemento, non so, permane la sensazione di post Apocalisse. 

Andiamo giù a fare colazione. Nella Hall c'è babbo Natale ed è tutto addobbato in stile natalizio. La colazione è da sogno, sala spaziosa con divanetti e c'è di tutto e di più. 




Usciti dall'hotel incontriamo il taxista (non con taxi bianco e blu, ahimé) che si offre di accompagnarci tutto il giorno alla modica cifra di 50€. Noi accettiamo, e lui ci accompagna per prima cosa a Giza, all'ingresso dell'area delle piramidi. Già per strada rimaniamo sconvolti, perché in quella che sembra una tangenziale a sette corsie ci sono auto, calessi, gente a piedi, asinelli carichi, cavalli, cammelli. Il nostro taxista Ci lascia davanti a un negozio di suoi amici (l'abbiamo scoperto dopo, là si usa così, sono tutti alleati tra di loro) dove ci hanno praticamente "rapiti" - per ridere eh - fatti entrare in una stanza, convinti a fare il giro delle piramidi sul calesse. Tutto compreso, giro, foto, visita alle piramidi e alle tombe, giro sul cammello, biglietto compreso: 200€. A me sembra uno sproposito ma i tipi si alternano e sono sempre più convincenti. Poi ci caricano su due calessi e ci portano fino all'ingresso dove poi decideremo, ma alla fine decidono loro. Il giro però è stupendo, vale tutti i 200€; ci divertiamo tanto, ci fanno foto nelle posizioni strane in cui sembra che salti più in alto delle piramidi o ti fai baciare la mano dalla sfinge. Ci fanno fare il giro sul cammello, ci fanno da "guardie del corpo" perché a un certo punto diventiamo l'attrazione del luogo: tutti gli egiziani volevano fare le foto con noi, non abbiamo ancora capito perché, è un'usanza di là. Vedono gli europei e impazziscono. Noi eravamo là a vedere le piramidi e loro erano là a vedere noi. 

Finito il giro ci portano in un negozio dove volevano venderci dei profumi, poi un casino per pagare perché volevano gli euro e non le lire egizie, volevamo pagare con la carta di credito ma volevano più soldi, insomma, un incubo. E i conducenti dei calessi che volevano una mancia stratosferica. In un modo o nell'altro abbiamo risolto tutto e siamo tornati dal taxista che ci aspettava esattamente dove ci aveva lasciti. 

Gli chiediamo di andare a Sakkara a vedere la piramide a gradoni di Djaser - la più antica d'Egitto - e lì ci siamo rilassati. A parte il piccolo trauma di andare al bagno pubblico e farsi dare un pezzettino di carta igienica strappata dalle mani di un vecchio egiziano, che ci mette in mano senza il minimo imbarazzo... e che noi disgustate abbiamo accettato. 

C'era pochissima gente, il sito è immerso nel deserto, il clima era stupendo, sui 20 gradi, lo smog era quasi assente e il silenzio... Abbiamo rimbalzato le guide, stavamo diventando esperti, ci siamo però fatti abbordare da una specie di beduino coi cavalli che ci avrebbe anche portati nel deserto ma non c'era tempo. Cosi ci ha fatto andare sulle dune circostanti e portati a vedere una tomba che per 1 euro (che poi sono diventati 3) ha fatto aprire solo per noi. Una tomba eccezionale con i geroglifici con i colori ancora accesi che sembravano essere stati appena dipinti. 




Dopo Saqqara siamo andati a Memphis a vedere il colosso del Faraone Ramses II e una mini sfinge deliziosa, molto meglio della grande sfinge che invece si sta sgretolando. Ci siamo fatti pelare dal tipo di un bar che ci ha fatto prezzi milanesi, ma eravamo così stanchi e affamati che non ce la siamo presa più di tanto.

Tornati in hotel abbiamo dato appuntamento al taxista per il giorno dopo, ci siamo rinfrescati e siamo andati sul lungo Nilo (rischiando la vita per attraversare la strada perché le macchine non si fermano, guidano come pazzi, non esistono strisce pedonali o semafori, eravamo lì lì per chiamare un taxi per attraversare la strada).

Abbiamo cenato all'aperto, sul Nilo, notando le feluche che ci siano ripromessi di prendere la sera seguente per cenarti sopra.

 Una cosa che non ci è piaciuta, più del caos, dello smog, dei bambini scalzi per strada, immersi in nuvole di smog a chiedere l'elemosina, è stato come trattano gli animali. Cavalli e asini prendono di quelle frustate che fanno rabbrividire e le strade sono piene di cani randagi. Gli animalisti credo che impazzirebbero in una città simile.

Domani proseguirò il racconto :-)


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