lunedì 27 marzo 2017

Pastorale americana



Libro sconvolgente. La vita di un uomo che all'apparenza sembra perfetta, un uomo invidiabile, bello come il sole, ricco, atletico, marito di Miss New Jersey, incarnazione della perfezione e della magnanimità; gentile, moderato, mite, a suo modo semplice. La vita di un uomo, Levov soprannominato "Lo Svedese", un uomo per bene, corretto e onesto, vista da vicino, è stata il peggior incubo a cui abbia assistito. Raramente un libro mi ha angosciata tanto. La perfezione fatta a pezzi, senza un perché. La perfezione che non esiste. Insegnamento immenso: mai giudicare. Anche le vite che appaiono più ammirabili, che risultano quasi antipatiche se confrontate alle nostre, magari nascondono grandi dolori.
Un po' mi è sfuggita la morale della favola. Cioè, cosa ha fatto questo povero cristo per meritarsi tutto questo??

1 commento:

  1. Ottimo quesito,il tuo:le grane grosse e i dolori cocenti ci giungono a volte così,senza un vero e proprio perchè,per lo meno un perchè plausibile. Ma non soffermiamoci sul dolore e le sventure cui certe vite paiono essere soprendentemente ed inevitabilmente prone. Esatta la tua conclusione:spesse volte le vite che noi invidiamo,perché ci sembrano avvolte nella gloria e nella felicità,celano tremende realtà di pena e sofferenza,e in esse,non di rado, pullulano travagli e angoscia,nonché disastri più o meno corposi. Meglio non invidiare mai; piuttosto crogioliamoci nelle nostre,di vite,tanto qualcosa da rabberciare alla meglio,oppure di cui andar fieri,ce l'abbiamo tutti,senza eccezioni. :) Pagel

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