lunedì 18 maggio 2015

"Follia" di Patrick McGrath



Ho letto questo libro in cinque giorni.
Da drogata di libri quale sto diventando - non so più cosa sia la tv- riesco a divorare qualunque buon libro in un baleno.
E questo è sicuramente un ottimo libro.
Era nella mia lista dei desideri da qualche tempo, ma non l'avrei letto con urgenza se non fosse stato che a un concerto di Giorgio, in cui suonava la Follia di Corelli, un uomo molto colto rivolgendosi a me, come a una scrittrice, mi disse: "Hai letto Follia di McGrath?"
Quento mi pesò dover dire di no, non ho mai saputo mentire.
Ma sono corsa ai ripari.
Ed eccomi qui, con un nuovo prezioso libro nella mia biblioteca interiore.
L'unico rammarico è di averlo letto subito dopo Furore, un libro di una potenza inaudita, e che quindi ha tolto qualcosa a questo. Che è sicuramente un romanzo scritto molto bene, il cui tema è travolgente. I personaggi entrano dentro subito, insomma una storia coi fiocchi. Ma di fronte a Furore... be', di fronte a Furore quasi ogni libro arrossirebbe.

Follia è il racconto di uno psichiatra.
La storia all'inizio può apparire una qualunque storia d'amore: lei, Stella, splendida moglie di uno psichiatra, ricca e annoiata perde la testa per l'uomo più improbabile del suo universo, un artista uxoricida che si trova all'interno del manicomio criminale in cui lavora suo marito Max. A differenza di Max, Edgar è un gran bell'uomo, molto passionale, e le offre ciò che a lei è sempre mancato: le emozioni.
La prima impressione è stata quella di leggere una storia tutto sommato banale, io poi non apprezzo le storie d'amore. Fortunatamente a metà libro arriva la svolta.
La svolta in un libro che è tutta una svolta, perché l'autore è bravissimo a lasciare incollato il lettore. Mai un calo di tono, mai un vuoto di tensione. L'avrei letto in due giorni se non fosse stata una settimana strapiena di impegni. Ed ecco l'attesa deviazione... il nascere della follia.
Pur avendo trascorso dei periodi particolari, pur avendo sofferto di depressione e ansia, pur avendola sfiorata, non l'avevo mai vista così da vicino.
La follia.
Quella follia che può sfociare in ognuno di noi, innescata dalla più subdola delle infelicità: la frustrazione.
Un libro che sa mostrare la follia da dentro, e che sussurra maliziosamente: non si salva nessuno.
Eppure consola.
Spaventa e consola.
Come se la follia facesse parte dell'animo umano. Come se ci fosse in qualche modo cara, come ci è caro se  pur sconosciuto l'inconscio, che sboccia nei sogni che il più delle volte dimentichiamo.
Consigliatissimo a chiunque abbia l'umiltà di riconoscere la follia che è dentro di sè.
Da leggere in un momento in cui si è in pace con se stessi, e assolutamente non dopo aver letto Furore :-)

2 commenti:

  1. La follìa è dormiente in tutti noi:forse l'unico modo per addomesticarla è lasciarne trapelare un goccetto ogni tanto,in modo da evitare "l'effetto alluvione da tracimazione",esprimendola in cose il più possibile innocue :) e.possibilmente,trasponendola in atteggiamenti e azioni tutt'al più sanamente,o almeno tollerabilmente, stravaganti :) Pagel

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  2. I tuoi commenti sono sempre illuminanti. Grazie angioletto Pagel :-)

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