mercoledì 3 aprile 2013

Bellissima recensione

Stefania ti riferisco le mie piccole impressioni su “Portata dal vento”. Ho iniziato a leggere il libro con scarso entusiasmo, dato che l’argomento non mi interessava più di tanto. Poi le tue scelte stilistiche e narrative, mi hanno sinceramente coinvolto. Bellissimo e di valida incidenza emotiva il tuo accompagnare il percorso di gravidanza con episodi del passato ed impressioni sui giorni che lentamente trascorrono avvicinandosi l’auspicato momento della nascita. L’argomento trattato riporta inevitabilmente a “Lettera ad un bambino mai nato” della Fallaci, da te citato, ma a mio parere “Portata dal vento” ha una sua precisa e netta individualità che lo diversifica nettamente dall’altro romanzo: è senz’altro celebrativo della vita, del tempo trascorso che conferisce forza al presente e speranza al futuro. In alcuni momenti della lettura, specialmente nella parte iniziale, ma anche nel seguito, il romanzo mi ha dolcemente riportato al sapore di Proust, al I Volume di “Alla ricerca del tempo perduto” ( La strada di Swann o Dalla parte di Swann): sereno e coinvolgente lo stile. L’episodio della cicogna, invece, sempre nella pagine iniziali ha richiamato alla mia mente l’avvistamento del cavallo tartaro, nel noto deserto di Buzzati: stesso inatteso stupore e stesso dubbio istintivo sulla veridicità o meno della visione, sia pure nella consapevolezza di avere effettivamente visto; il cavallo e la cicogna, entrambi simboli di qualcosa che fortemente si agogna: l’arrivo dei tartari e quindi la tanto attesa battaglia per l’avamposto ai confini dell’Impero, l’arrivo finalmente di un figlio per te e per Giorgio.
Suggestivo il richiamo spesso ripetuto al tuo mondo fantastico; la presenza costante dei Nonni custodi è dolcissima. Di alto lirismo, a mio parere, l’espressione da te riportata a pag. 50 (questa pagina ho ritenuto di annotarla) “Resta con me…. Se te ne vai io vengo via con te..” , espressione di forte impatto e di alto, alto lirismo. Infine, di grande, anzi grandissimo, coinvolgimento emotivo il crescendo discorsivo, bellissimo, da pag 79 a 81: “…… Io non so se esiste un paradiso o un inferno, quello che so è che se esiste qualcosa, quel qualcosa sei tu……Finché vivrai tu, esisterò anch’io……Imparerai ad ascoltare la voce del vento e saprai quello che io e la vita avremo da dirti…….”; pagine che possono costituire senz’altro la vera sintesi dell’opera. Nel mio piccolo: complimenti.

2 commenti:

  1. Bellissima recensione.
    Pagel

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  2. ...ti giuro che mi è uscito spontaneo,non ricordavo il tuo titolo :)
    Pagel

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