mercoledì 12 febbraio 2020

Vera di Elizabeth Von Armin



Questo è l'anno dei libri non scelti da me. Sto partecipando a un concorso di La Repubblica in cui bisogna leggere due libri al mese e stabilire quale ci sia piaciuto di più. Partecipo così non ho scuse, devo leggere! E in effetti funziona: ho letto questo libro in cinque giorni. Un record per me :-)

Questo è quello che ho scelto per primo ed ecco cosa ne penso:

Non avevo mai letto quest'autrice che, dallo stile asciutto e la prosa un po' frettolosa, reputavo una contemporanea. Invece il libro è stato pubblicato nel 1920 e questo mi ha fatto capire un sacco di cose. Intanto perché le fossero concessi i salti dei punti di vista a piacimento così come alcune frasi ridondanti. Oggi nessun editore pubblicherebbe un libro così, con frasi lasciate in sospeso, l'accento su alcuni particolari che oggi non direbbero niente - come il taglio di capelli della protagonista, alla maschietta - ma che ai tempi dovevano risultare bizzarri.
Il racconto come dicevo si apre in maniera frettolosa, si passa dall'indifferenza di lei all'amore in un attimo senza capirne i passaggi, gli stati d'animo. I personaggi vengono descritti da fuori, quindi dentro bisogna solo far fede alle proprie impressioni e alle proprie esperienze - che oggi sono ben diverse da quelle di 100 anni fa - per capire. La storia è abbastanza scontata, un uomo burbero e prepotente che decide di sposare una ragazzina ingenua e dopo che la sposa da il peggio di sé. Quello che riesce a suscitare nel lettore è secondo me una voglia di prendere a schiaffi il marito cattivo, quello del libro ma anche quello che può capitare di sposare. Questo libro è un invito alla ribellione anche perché l'alternativa può essere solo l'infelicità. Non mi è piaciuto il finale perché in pratica non ce l'ha. Ci sono rimasta malissimo, giuro. Anche per questo è un libro che non consiglio. Si rimane proprio male 😂

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