venerdì 20 settembre 2019

DAY 5. Malibu e quasi-Topanga Canyon



Dopo cinque giorni il fuso orario è riassorbito, almeno al mattino. Ci svegliamo con il sole alto nel cielo. Come da programma, dopo colazione, andiamo a Malibu.
Ci fermiamo nel primo parcheggio libero che troviamo davanti a un passaggio che porta al mare. Costeggiamo alcune ville ed ecco la spiaggia, raccolta, calda, più piccola di quella di Venice e Santa Monica. Anche l'Oceano è più calmo, viene quasi voglia di fare il bagno. Peccato non aver portato il costume. Le bambine allora rimangono in mutandine e vanno a bagnare i piedi, giocano sulla sabbia, mentre io e Giorgio ci godiamo un po' di tepore e fantastichiamo sulle ville alle nostre spalle. Ci chiediamo a chi appartengano, quanto possano costare, quanto ci piacerebbe vivere lì e cosa faremmo se potessimo miracolosamente farlo. E' tutto molto bello, peccato rimarrà solo uno dei tanti sogni a occhi aperti che non realizzeremo mai.




Pranziamo in un Mc. Donald di lusso nei paraggi - siamo pur sempre a Malibu, senza accento sulla U - e poi decidiamo di andare a Topanga Canyon.
La strada che porta al parco è chiusa così, grazie al navigatore, allunghiamo di circa una cinquantina di chilometri - però il giro è molto bello, i canyon all'interno sono incantevoli - e ci ritroviamo davanti a un ingresso chiuso, forse quello che mi ispirò il capitolo intitolato per l'appunto "Topanga Canyon" in "Che ne sai dell'amore". Gira e rigira, da perfetti impediti, riusciamo a entrare in un altro parco chiamato: Los Leones. Tanto che ci siamo ci infiliamo nel sentiero e facciamo questa bella passeggiata molto confortante. Non sarà Topanga ma quanto ci ricorda la montagna che amiamo. Peccato l'affollamento di persone molto ginniche che incrociamo sul percorso. A noi la montagna piace in solitaria ma siamo a Los Angeles, uno dei posti più popolati del mondo, tocca accontentarsi :-)



Torniamo a casa benedicendo il cambio automatico, che in mezzo a quel traffico è un salvavita, e andiamo alla lavanderia a gettoni con tre buste di roba, tra vestiti e asciugamani. Al rientro troviamo la padrona di casa che ci offre una bottiglia di vino rosso per farsi perdonare. Io continuo a guardarla in cagnesco pregustando il momento in cui la stroncherò con una recensione negativa su Tripadvisor, Giorgio la ringrazia cordialmente.




La sera prenotiamo l'ingresso agli Universal Studios per il giorno dopo: 450 € in quattro, un autentico salasso. Chissà se ne varrà la pena ;-)

1 commento:

  1. ..la piccola epopea misto-amarcord prosegue,imperterrita,e tu,decisa e puntuale,non lesini dettagli anche divertenti:)))) Pagel

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