giovedì 22 settembre 2016

Il paradiso degli orchi



Pennac, che penna! Impeccabile, vivace, ironico. Davvero una rivelazione. La storia non ha nulla di eclatante; sono i personaggi la sua forza. Molto ben caratterizzati, ci si innamora di ognuno di essi. Tutti un po' sfortunati, ma rassegnati e decisi a vivere la propria vita al meglio. Soprattutto restando uniti. La storia è quella di un giovane uomo dal lavoro improbabile, capofamiglia di un mucchio di fratelli. La madre dispersa nel suo egoismo, i padri, tutti diversi e sconosciuti, e lui, Malaussène, a occuparsi dei fratelli minori. Giovane anch'esso, ma non come loro, e allora ecco che li educa e li distrae, manda avanti la baracca come può. Una famiglia con un cane, che è il secondo capofamiglia, e alcuni amici molto presenti. Alla fine la storia è proprio questa. Indipendentemente dalle bombe, dalle storie di orchi Natale, dal lavoro di capro espiatorio, la storia tratta l'amore per la propria famiglia. Magnifico nella sua semplicità. Una perla imperdibile.

1 commento:

  1. Si,è bellissimo dedicare amore alla propria famiglia:che sia quella di origine,quella che si è creati o una(o più di una) acquisita.Amare i genitori,i propri partner,i figli,i nipoti,i fratelli( e gli eventuali parenti putativi) è forse l'unico modo per sentirsi bene in questo Mondo.Insieme alla stupenda esperienza delle grandi amicizie. Pagel

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