lunedì 20 aprile 2020

L'ombra dello scorpione




All'inizio della quarantena, quando ero ancora spaesata ed euforica, ho scelto di leggere un libro che mi sembrava adatto al periodo, che in qualche modo esorcizzasse la paura della superinfluenza. Non pensavo ci avrebbe piegati in questo modo, che avrebbe ucciso amici, familiari, così, ridendoci su, ho iniziato a leggere un libro del Re intitolato L'Ombra dello scorpione. Uno dei suoi migliori, lungo più di mille pagine, di cui avevo letto una buona metà molti anni fa ma che avevo sospeso a malincuore perché ci vuole tempo per un libro del genere e io di tempo non ne avevo. Così, circa quaranta giorni fa - pensavo che la quarantena durasse quaranta giorni ma qua ci stiamo spostando sui sessanta, la sessantena - ho scaricato la versione digitale (leggo principalmente da sdraiata e faccio fatica con i volumi pesanti) e ho ricominciato da capo.
C'è un uomo che fugge nella notte, scappa da un centro in cui stanno mettendo a punto un virus letale che sfugge ai controlli. E lui, anziché rimanere lì e soccombere insieme agli altri scienziati, pur sapendo di essere spacciato, raccoglie sua moglie e sua figlia e scappa, diffondendo il virus - Captain Trips - uccidendo di fatto il 99% della popolazione mondiale. Questo è solo l'inquietante inizio, poi King ci offre la storie di personaggi meravigliosi, cui ci si affeziona (o si detestano) e diventano i tuoi migliori amici (o nemici), le cui vite confluiscono in uno dei due punti di raccolta dei superstiti: a Est, la zona del Bene, a Ovest (casualmente Las Vegas 😂) la zona dominata da un esilarante uomo nero: il male. Ci sarebbe così tanto da dire, ma non voglio spoilerare, anche se il libro è del '90 (una prima versione era stata pubblicata nel '75, ha la mia età!) quindi penso che molti di voi la conoscano.
Che viaggio ragazzi.

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