lunedì 2 marzo 2020

La banda dei brocchi



Le vacanze forzate sono pur sempre vacanze - a breve scriverò un articolo sul Coronavirus a Milano - e ricorderò questa prima (e spero ultima) settimana di isolamento con questo capolavoro. Il mio primo Coe, un autore dalla prosa e l'ironia perfetta. Un libro che non ha nessun calo, ogni pagina è piena e interessante, la storia è molto articolata e tuttavia armoniosa. Uno spaccato dell'Inghilterra degli anni settanta, in cui le famiglie hanno molti problemi e i figli hanno gli stessi problemi di tutti gli adolescenti: sogni, malinconie, cuori spezzati. In tutto questo sono inserite le lotte sindacali e di classe di quei tempi, gli attentati dell'Ira e altri episodi di cronaca che, uniti alla vita di questi ragazzi e delle loro famiglie, inchiodano il lettore negli affascinanti, unici, difficili anni '70. Una lettura che mi ha fatto ridere più volte, ad alta voce, e che mi ha anche commossa. Ne consiglio tantissimo la lettura. Ringrazio la mia amica Lisa per avermelo prestato. Lunedì glielo restituirò, se c'è una categoria di persone che non sopporto è quella che non restituisce i libri. Ne avrò persi così centinaia, credo, infatti non li presto più: li regalo direttamente. 
(Comunque l'ho appena ordinato su Amazon, un simile libro non può mancare nella mia biblioteca)

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