venerdì 20 luglio 2018

L'idiota




Concludo questo libro dopo 7 mesi e mezzo. È la prima volta che ci metto tanto a leggere un singolo libro. Iniziato la notte più buia della mia vita, in cui l'unico spiraglio di luce proveniva da un libro bianco adagiato sul comodino.
L'incipit, un capolavoro alla Dostoevskij. 
Un treno, il freddo glaciale, un uomo dall'aria ingenua vestito in maniera non adeguata al tempo e al luogo incontra due miserabili.
Un uomo solo, smarrito, senza un posto in cui andare né mezzi di sostentamento, nella sua sventura consola i disperati della Terra.
L'Idiota torna in Russia dopo essere stato in Svizzera a curare la propria malattia, dove incontrerà una serie di persone benestanti, nobili, due donne che riusciranno a rimandarlo al manicomio.
Un'anima pura che gettata in pasto ai comuni mortali, meschini, egoisti, che si sentono grandi solo per un titolo nobiliare, si ritira definitivamente in se stessa rifugiandosi nell'oblio.
La domanda finale è: chi è davvero idiota? 

L'uomo medio, discretamente ignorante, superficiale, tronfio. 
O l'uomo semplice, umile, colto... buono?
Se ci ripenso piango. Che viaggio. Grazie Dosto.


***

"Dobbiamo leggere Dostoevskij quando ci sentiamo a terra, quando abbiamo sofferto sino ai limiti del tollerabile e tutta la vita ci duole come un’unica piaga bruciante e cocente, quando respiriamo la disperazione e siamo morti di mille morti sconsolate. Allora, nel momento in cui, soli e paralizzati in mezzo allo squallore, volgiamo lo sguardo alla vita e non la comprendiamo nella sua splendida, selvaggia crudeltà e non ne vogliamo più sapere, allora, ecco, siamo maturi per la musica di questo terribile e magnifico poeta".

Hermann Hesse

1 commento:

  1. L'interrogativo che poni è sacrosanto;il libro è tra i più rinomati,l'Autore è un sommo vate della letteratura di ogni tempo.E tu contribuisci a diffonderne la conoscenza,inducendoci a leggerlo e ad arricchirci di umanità : ) Pagel

    RispondiElimina