venerdì 10 novembre 2017

Memorie di Adriano




Esco stremata dalla lettura di questo libro. Stavo per scrivere "capolavoro", ma mi sono fermata. Di certo siamo di fronte a un romanzo potente, il diario di questo grande imperatore affascina e fa innamorare gli allergici ai libri di storia, tipo me. Non oso immaginare cosa procuri negli appassionati di Roma antica. Però, c'è un però: lo stile. Dio  mio, a leggere questa Yourcenar ci si sente come uno stitico che ci prova per due mesi, più o meno il tempo che mi ci è voluto per concludere questo romanzo di duecentocinquanta pagine. Il Conte di Montecristo, cinque volte più lungo, l'ho letto in ventidue giorni, per dire.
Una fatica proseguire nella lettura, non fosse per alcune frasi che sono dei veri e propri insegnamenti, che andrebbero sottolineate e imparate a memoria, avrei abbandonato a pagina quattro (come molte persone di mia conoscenza). Capisco che ognuno abbia il proprio stile, la propria cultura, di certo di fronte alla Yourcenar sono una piccola ignorante, ho studiato ragioneria e poi scienze dell'educazione, forse per un laureato in lettere sarebbe stato più semplice, ma questa sua ricercatezza esasperata del linguaggio sfinisce. Vocaboli di cui nemmeno conoscevo l'esistenza si susseguono in frasi corrette, per carità, ma così annodate, ingarbugliate, roba da diventare pazzi. Mi ha ricordato i libri che studiavo in università, maestosi, ma che fatica. Ammetto che alcuni passaggi non li ho proprio capiti.
Sono stata al Louvre di recente e nella zona delle antichità romane ho cercato il volto di Adriano. Ho trovato quello di Traiano, suo predecessore, se avessi incontrato il suo avrei pianto come una bambina. Ci si affeziona a questo imperatore morente; la sua vita esemplare, immersa nella cultura, sorretta dall'intelligenza, condita dei vizi più sublimi, incanta. La confessione del suo amore omosessuale, il grande senso di responsabilità per la cosa comune, sono davvero ammirevoli.
Però lo stile.
Peccato.

1 commento:

  1. Recensione puntuale e dettagliata,come sempre:mi hai incuriosito sul discorso del lessico ricercatissimo...quasi quasi metto questo libro in scaletta prima del previsto :) Traiano e Adriano,tra parentesi,sono i miei imperatori preferiti,manco a farlo apposta.Grazie per la tua guida alla lettura,come sempre molto valida. :) Pagel

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