lunedì 13 ottobre 2014

Spazio ai nuovi autori! (Solo quelli follemente poetici)





"Il blu che non è un colore" è un breve romanzo completamente fuori dagli schemi. 
Apparentemente senza trama, alterna dolcissime poesie a violentissimi sfoghi dell’autrice.
Leggendolo mi sono sentita come sopra una zattera, in un mare in tempesta. Consegnata al fondo dell'oceano e poi scaraventata su, fino ai confini del mondo.
Si tratta di un libro… che non è un libro.
Del blu... che non è un colore.
Questo blu che ricorre nelle poesie e placa le inquietudini dell’autrice. Che sono onde, come quelle del mare; onde vivaci, schiumose che appartengono a ognuno di noi, che ci riguardano tutti, ma che l’autrice è riuscita a domare, con la potenza della poesia e un uso sapiente delle parole, nel suo bellissimo monologo teatrale.
Il blu che non è un colore è un tuffo dentro le sfaccettature più complicate della nostra anima. 
E io, personalmente, ne sono uscita fortificata.

2 commenti:

  1. Il blu che non è un colore.
    Già il titolo incuriosisce.
    Poi, quando si sfogliano le prime pagine, stupisce. Dentro gli spazi assoluti del mare e del cielo, mosse dalle onde schiumose, emergono frasi psichedeliche ed intimiste. Con i versi delle poesie di cui è composta la prima parte del libro, si plasmano parole e frasi. Si costruisce la vita.
    Quindi si entra di prepotenza nella seconda parte, e con lo stesso potere della parola, l’autrice si ribella alle convenzioni, distrugge la normalità ed insulta l’ipocrisia. Ci si sofferma con le emozioni che trasmette, spesso le nostre.
    È un libro da leggere senza fermarsi, la prima volta. Dopo, però, bisogna gustarne le sfumature. Tutte quelle più o meno profonde, del blu.
    Ed inevitabilmente qualche frase resterà stampata nella mente, e già questo vale la lettura.

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  2. Sai commentare col cuore. Chapeau. You're great!
    Pagel

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