venerdì 9 dicembre 2016
"I guardiani delle rose" in pillole... Dal prologo
Al check-in la hostess si trovò davanti la disperazione fatta persona. Una bella donna - ragazza - sui venticinque anni.
Una disperazione che non sapeva di morte, ma più di cuore spezzato. Squadrò l’ambiguo accompagnatore accanto alla giovane donna. Provò a immaginarlo gonfio di botte, gli occhi pesti, le labbra spaccate e sanguinanti. Questo le diede sollievo.
Era lui la causa di tanto dolore.
Lei piangeva senza ritegno, e lui mal celava il suo finto dispiacere.
Un mentitore nato. Un altro aspirante attore arrivato a Los Angeles chissà da quale angolo del mondo, con il suo bagaglio di sogni inutili.
Inutili quanto lui; anzi, molesti.
Un bel ragazzo sui trent’anni, quel mattino accompagnava la disperazione fatta donna all’aeroporto internazionale di Los Angeles: il mastodontico LAX.
Un uomo fine, a modo.
Faccia da bravo ragazzo.
Un figlio di puttana.
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Nei romanzi c'è sempre l'occasione per osservare la vita-come da un caleidoscopio- nella sua moltitudine di personaggi:presenze a volte esaltanti nella loro natura virtuosa,altre volte sbalorditive e mozzafiato nella loro meschinissima dappocaggine.Ma è proprio questo il bello dell'arte di scrivere,si possono cioè dipingere allegorici quadri a colori,dalle mille tonalità,e dietro ad ogni protagonista abilmente ritratto-nel bene e nel male- ecco starsene seduto in disparte,nell'angolino in penombra,un insegnamento.Basta guardare bene nell'angolino :) Pagel
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