Interrotto “Dance Dance Dance” che proprio non mi
trasmetteva niente – chissà, forse non era il momento giusto – mi sono buttata
a capofitto su un libro consigliatomi caldamente dopo aver letto 1984. Ho
lasciato passare qualche tempo, conosciuto qualche nuovo autore, ed eccomi
tornata a Orwell che come immaginavo mi ha rapita con il suo: “La fattoria degli
animali”.
La storia di questi ribelli, che si rivoltano e cacciano un
padrone ingiusto, che li schiavizza in cambio di un rancio scadente, per poi ritrovarsi
a distanza di tempo con un padrone peggiore. Peggiore perché della propria
specie. Ed è questo che irrita durante la lettura, che fa ribollire il
sangue. Ci si chiede perché, perché questi animali non si ribellano? Perché
stanno lì a farsi prendere in giro da Piffero - il portavoce del Capo - che ogni volta li
convince di ciò che vuole? Ci si illude che questo nel mondo reale non accade,
perché si tratta di semplici animali: mucche, capre, asini, cavalli, galline.
Loro non sono esser intelligenti come noi!
Ed è qui il bello.
Da decenni siamo sottomessi dai “maiali”, ma non ci
ribelliamo neanche noi. Il politico di turno, casualmente con la stessa faccia del
Compagno Napoleone - leader della fattoria del romanzo - fa ciò che vuole, e noi
pecore, galline, cavalli e asini accettiamo tutto passivamente. Ogni tanto ci
accorgiamo che qualcosa non quadra. Ma poi le pecore belano ossessivamente: “quattro
gambe buono, due gambe cattivo” e ti confondono. Qualcuno più audace va a rivedere le leggi e si accorge che hanno
aggiunto un cavillo. Ma Piffero ti assicura che non è stato aggiunto nulla, che
la legge era già così! E allora hanno ragione loro, e tutti gli animali sono
uguali ma alcuni - i maiali - sono più uguali degli altri, e noi possiamo
solo subire, lavorare a testa bassa e fare sacrifici mentre loro ingrassano
alla faccia nostra.
Capisco perché Orwell fece una gran fatica a farselo
pubblicare.
Diceva una verità troppo scomoda.
Esattamente. Combinazione il Papa ha esortato proprio ieri i potenti ad abbandonare le pseudo-logiche del profitto,del potere per il potere,del dio-denaro,delle tremende ingiustizie che l'Umanità come insieme subisce-ad opera di altri "colleghi" umani. Accade-specie nei regimi dittatoriali conclamati- più o meno proprio come si legge in questo romanzo inquietante, che mi angosciò,a suo tempo,quando lo lessi decenni addietro in lingua originale:mi lasciò angosciato al pari di 1984. Ma il futuro è delle persone pure e giuste,delle anime che si sforzano di migliorarsi e migliorare le cose,non dando più corda alle tetraggini amorali ed immorali che ci attorniano. Pagel
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