Seguendo i preziosi suggerimenti che come sempre raccolgo sul forum
Crocieristi.it ci facciamo portare la colazione in cabina. E devo ammettere che è un
gran buon inizio di giornata. La nave è al completo e di fare a gomitate
di prima mattina proprio non ne abbiamo voglia e comunque per il nostro
tipo di cabina ("Fantastica") è previsto il servizio gratuito.Scendiamo dalla nave con calma, impieghiamo una decina di munuti poer
uscire dal porto e dopo aver evitato guide e taxisti e chi più ne ha più
ne metta, scegliamo il trenino turistico. Non tanto perchè sia
necessario, visto che la città antica è proprio lì davanti e non sembra
nemmeno molto estesa, quanto perché la bimba più grande, senza
passeggino, non ha voglia di camminare sotto il sole. Dopo le prime
perplessità, la scelta si rivela azzeccata perché oltre al gioco del
treno c'era una brava guida turistica che ad ogni tappa ci spiegava
esaustivamente tutto e ci dava il tempo di entrare all'interno delle
maggiori attrazioni. Visitiamo la cattedrale di San Nicola, la città
vecchia e la basilica di San Sabino, passeggiamo nelle vie in cui le
case sono a livello della strada e le signore preparano le orecchiette a
vista. Stupiti da questa Bari che non ci aspettavamo rientriamo in
nave, dove ci rilassiamo qualche minuto con le bambine e poi le spediamo
al baby club
GIORNO 3: Katakoolo.
Essendo già stati durante una precedente crociera a
Katakolon e avendo riscontrato il nulla che la caratterizza decidiamo
senza esitazioni di non scendere dalla nave. Quindi trascorriamo la
tarda mattinata in piscina con le bambine, pranziamo al ristorante Le
Fontane perché al buffet non c'è posto e mentre le bambine si godono il
baby club io e mio marito ci godiamo il mare, sul nostro balconcino,
assorti nelle nostre letture.
Per l'occasione ho scelto un libro che secondo me ben si addice ad un viaggio del genere: il Conte di Montecristo.
GIORNO 4: Izmir
Iniziamo la mattina con la nostra bella colazione in camera anche se
arriva in ritardo e non è quella che avevamo richiesto. La puzza di
fogne che aleggia nell'aria e fa a pugni con la bellezza della neve è
sempre più insistente. Si sente non solo all'ingresso della nave al
ponte 4, ma anche nei corridoi del dodicesimo ed è quasi insopportabile
in zona piscine. Notiamo che i pavimenti al buffet sono sempre
appiccicosi e le stoviglie molto spesso sono incrostate. Per la prima
volta in vita nostra vediamo gente che butta le bottigliette di plastica
vuote in mare.
Insomma, un gran peccato.
Comunque al mattino scendiamo dalla nave con le bambine e facciamo una
passeggiata sul lungomare di Smirne. Poi ci addentriamo tra le vie dello
shopping fino al parco delle arti. Una città carina, ma niente di ché.
Rientriamo in nave per il pranzo, poi portiamo le bambine al baby club e
torniamo in cabina a rilassarci in quel bel quadro che ci offre il
nostro imprescindibile balconcino sul mare.
Il cabinista distratto e lo scazzo generale che distingue il personale
di bordo, ci porta a dubitare di voler lasciare la quota servizio.
Per questo decidiamo di smettere di usufruire della cena al ristorante e iniziamo ad accontentrci del buffet.
GIORNO 5: Istanbul
Ecco, i turchi.
Quando ho detto a mia madre che saremmo andati in Turchia lei
istintivamente ha risposto: "Oddio, i turchi!!! Non scendete dalla nave o
almeno tenete in salvo le bambine". E io un po' timorosamente sono
scesa, provando a convincere le piccole a restare a bordo. Non potevo
rischiare che conoscessero questi ORCHI TURCHI che... Sul tram, se solo
vedono una persona, uomo o donna che sia, sopra la sessantina lasciano
il posto a sedere. Che guardano i bambini con occhi pieni di tenerezza e
spesso non resistono alla tentazione di accarezzargli il faccino o far
loro un buffetto. Che ti vedono dubbioso sulla direzione del tram e pur
non perlando l'italiano o l'inglese si prodigano nel darti le
indicazioni nemmeno richieste. Questi sono i turchi. Gente dolcissima e a
modo che credevo non esistesse più. Comunque anche a Istanbul siamo
scesi tutti e quattro dalla nave, abbiamo preso il tram nella direzione
sbagliata, corretto la mira e giunti in una decina di minuti al centro
della città, tra Santa Sofia e la Mosche Blu. Attratti più dalla moschea
abbiamo iniziato da quella, fatto la nostra brava fila, acquistato un
velo per me, tolto le scarpe prima di entrate e immergerci in
quest'immensa opera d'arte col pavimento di velluto e le volte bianche e
blu. Subito all'ingresso ci ha accolti un dolce profumo di incenso, la
sensazione di pace che si respira in quei luoghi zeppi di amore e
preghiere che nulla hanno a che vedere con quegli estremismi che spesso
si tendono a generalizzare per ignoranza.
Usciti dalla moschea non avevamo voglia di fare una seconda fila per
entrare in una chiesa (a Bari ne avevamo già visitate due ed eravamo
piuttosto sazi) così ci siamo fiondati nella vicina Basilica Cisterna,
nei sotterranei della città. Nessuna fila, posto spettacolare.
Indescrivibile.
Usciti da lì davvero non c'era più spazio dentro di noi per altre
novità, e rimandando Santa Sofia, il palazzo Topkapi e il Grand Bazar
alla prossima volta (con la monetina nella cisterna abbiamo sancito la
promessa) ci siamo concessi una passeggiata nel giardino del sultano e
una breve sosta da Mc Donald che ci ha concesso un quarto d'ora di
wireless. Preso il tram nuovamente nella direzione sbagliata,
riaggiustato la mira e tornati in nave ad ammirare, dal nostro
balconcino sul mare, il palazzo del sultano la moschea e la chiesa.
Allontanandoci poi con la nave, abbiamo potuto ammirare la città nella
sua interezza, quei grattacieli degni di una down town americana e
palazzi e moschee a perdita d'occhio, connubio perfetto tra oriente e
occidente pieno di magia. Abbiamo salutato il Bosforo con un filo di
malinconia. Poi bimbe al baby club e relax fino al loro ritiro in teatro
alle 23.
GIORNO 6: Navigazione
La giornata inizia di nuovo imperfetta, con la colazione che questa
volta arriva in ritardo. Usciamo dalla cabina alle 12 per portare le
bambine in piscina; al nostro ritorno, verso le 2 la cabina non è ancora
stata riordinata. Facciamo le docce e prima di andare a pranzo lasciamo
fuori per la prima volta la richiesta di rifare la cabina. Pranziamo
con calma, portiamo le bambine al baby club, torniamo in cabina ed è
ancora come prima, con la colazione sul tavolo. Dopo un'oretta andiamo
al teatro dove i bambini faranno un bellissimo spettacolo organizzato
dai bravi animatori. Tornati in cabina, e trovandola ancora in disordine
- sono quasi le 6 di sera - dopo aver implorato quattro camerieri al
buffet di pulire un tavolo libero con gli avanzi di cibo degli ospiti
precedenti e dopo che la quinta cameriera si degna di farlo e non
pulisce nemmeno bene il tavolo... Prendo e vado alla reception, dove per
la prima volta in vita mia chiedo di non pagare le tasse di servizio.
Il personale della nave è veramente scortese, la nave oltretutto sempre
sporca, pavimenti e porte appiccicose, stoviglie con incrostazioni di
cibo. Insomma, una nave meravigliosa lasciata nelle pessime mani degli
italiani. Un vero peccato.
Riportate le bambine al baby club vado a correre in cima alla nave, che è
uno di quei piaceri a cui non rinuncio, neanche quando l'insopportabile
odore di fogna è divenuto molto simile allo zolfo.
Però la nave non effettua l'imprevista sosta tecnica a Katakolon,
segnalata nel Daily la sera prima. Secondo il Daily la nave avrebbe
dovuto effettuare uno scalo tecnico per uno scambio di documentazione
portuale. Con mio marito pensiamo che più che di documenti si tratti di
autospurghi.
Ma la nave non si ferma... così pensiamo malignamente che se il giorno
seguente quell'odore sarà sparito, vorrà dire che la prestigiosa nave
avrà sversato qualche tonnellata di merda in mare.
Si accettano scommesse...
GIORNO 7: Dubvronik
Questa volta il cameriere ci porta la colazione mezz'ora prima,
trovandoci tutti addormentati, però c'è tutto quello che abbiamo
richiesto.
Un mezzo miracolo.
La MSC ci propone di utilizzare la propria navetta per raggiungere il
centro della città (a 15 minuti dal porto secondo loro, in realtà sono
5) alla MODICA cifra di 13€ ad adulto e 10€ a bambino. Scendiamo
confidando nella presenza di un mezzo pubblico, che probabilmente ci
permetterà di raggiungere il centro con 4€ (i bimbi in genere non pagano
MAI i mezzi pubblici) anziché 46€!
Alla fine prendiamo un taxi, che con 13€ ci catapulta nella città
vecchia. Molto suggestivo l'ingresso e lo stradun. Ci perdiamo tra le
vie e i mercatini molto carini e le chiese. Rinunciamo però al giro
sulle mura perché il sole è a picco e in quella zona non tira un filo
d'aria. Per cui dopo la bella passeggiata torniamo tutti felici in nave.
Bimbe al baby club, corsetta al quattordicesimo ponte, puzza di fogne quasi svanita...
Avendo deciso di non dare mance, neanche questa sera usufruiamo
ristorante ma preferiamo il buffet dove chiediamo gentilmente le ultime
due bottiglie d'acqua del carnet a un cameriere che meno gentilmente ce
le porta senza bicchieri. Allora glieli chiedo e lui mi risponde: "sono
là". Allora mezza incazzata mi alzo per andare a recuperarli
personalmente e questo, leggermente imbarazzato, mi anticipa di qualche
passo e mi consegna i bicchieri. Ma dico, perché sono tutti così stronzi
su quella nave??
Va be', torniamo in cabina e ammiriamo il mare finché c'è ancora un filo
di luce. Si fa argento, poi blu, poi color notte, salutiamo le
splendide isole croate, osserviamo estasiati i fari che ricambiano il
nostro saluto con un occhiolino e sogniamo il giorno in cui alloggeremo
in uno di quei luoghi sperduti. Depositiamo le valige fuori dalla
cabina, un po' malinconici. Ritiriamo le bambine in teatro. Ringraziamo i
ragazzi dell'animazione che sono stati davvero fantastici. E ci godiamo
l'ultima notte in nave, cullati dalle onde e dal dolce suono del mare.