Torno adesso da uno di quei bazar moderni in cui vendono di tutto, che
una volta erano negozi eleganti e adesso sono luoghi squallidi. Nel
tragitto tra il parcheggio sotterraneo e l'ingresso pedonale regna la
desolazione più assoluta. Scale spoglie, ascensori che sono dei
montacarichi, cazzi disegnati sulle pareti accanto ai più obsoleti degli
insulti.
Eppure tutta quella desolazione mi attrae. Il freddo che
dovrebbero trasmettere quei luoghi mi scalda, come se quel vuoto mi
riempisse, come se l'illusione che anziché andare avanti la nostra
civiltà stia tornando indietro mi confortasse.
Perchè forse il
futuro non sarà che un lontano passato, e se il tempo è circolare - come
spero - e si ripete, forse non è tutto perduto.
Viene da pensare ai corsi e ricorsi del Vico...eppure il succo della vita è viverla,attraversando questo largo fiume- a tratti molto infido- nella speranza di approdare.prima o poi,ad una sponda fiorita,profumata,luminosa e ricca di ogni ben di Dio.Aneddoti e scenografìe estemporanee di ogni giorno costituiscono solo una sfaccettatura tra le tante;ognuno,poi,lotterà per arrivare ad una sintesi accettabile fra nobili ideali,gradite suggestioni consolatorie e incoraggianti utopìe. Ovviamente sorvolando sulle grossolanità,ahimè,mai assenti e spesso ardue da scansare. Pagel
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