Stefania ti riferisco le mie piccole impressioni su “Portata dal
vento”. Ho iniziato a leggere il libro con scarso entusiasmo, dato che
l’argomento non mi interessava più di tanto. Poi le tue scelte
stilistiche e narrative, mi hanno sinceramente coinvolto. Bellissimo e
di valida incidenza emotiva il tuo accompagnare il percorso di
gravidanza con episodi del passato ed impressioni sui giorni che
lentamente trascorrono avvicinandosi l’auspicato momento della nascita.
L’argomento trattato riporta inevitabilmente a “Lettera ad un bambino
mai nato” della Fallaci, da te citato, ma a mio parere “Portata dal
vento” ha una sua precisa e netta individualità che lo diversifica
nettamente dall’altro romanzo: è senz’altro celebrativo della vita, del
tempo trascorso che conferisce forza al presente e speranza al futuro.
In alcuni momenti della lettura, specialmente nella parte iniziale, ma
anche nel seguito, il romanzo mi ha dolcemente riportato al sapore di
Proust, al I Volume di “Alla ricerca del tempo perduto” ( La strada di
Swann o Dalla parte di Swann): sereno e coinvolgente lo stile.
L’episodio della cicogna, invece, sempre nella pagine iniziali ha
richiamato alla mia mente l’avvistamento del cavallo tartaro, nel noto
deserto di Buzzati: stesso inatteso stupore e stesso dubbio istintivo
sulla veridicità o meno della visione, sia pure nella consapevolezza di
avere effettivamente visto; il cavallo e la cicogna, entrambi simboli di
qualcosa che fortemente si agogna: l’arrivo dei tartari e quindi la
tanto attesa battaglia per l’avamposto ai confini dell’Impero, l’arrivo
finalmente di un figlio per te e per Giorgio.
Suggestivo il
richiamo spesso ripetuto al tuo mondo fantastico; la presenza costante
dei Nonni custodi è dolcissima. Di alto lirismo, a mio parere,
l’espressione da te riportata a pag. 50 (questa pagina ho ritenuto di
annotarla) “Resta con me…. Se te ne vai io vengo via con te..” ,
espressione di forte impatto e di alto, alto lirismo. Infine, di
grande, anzi grandissimo, coinvolgimento emotivo il crescendo
discorsivo, bellissimo, da pag 79 a 81: “…… Io non so se esiste un
paradiso o un inferno, quello che so è che se esiste qualcosa, quel
qualcosa sei tu……Finché vivrai tu, esisterò anch’io……Imparerai ad
ascoltare la voce del vento e saprai quello che io e la vita avremo da
dirti…….”; pagine che possono costituire senz’altro la vera sintesi
dell’opera. Nel mio piccolo: complimenti.
Bellissima recensione.
RispondiEliminaPagel
...ti giuro che mi è uscito spontaneo,non ricordavo il tuo titolo :)
RispondiEliminaPagel