Dal 7 al 10 dicembre siamo stai al
Cairo. Con l'intento di dare indicazioni a chi vorrà fare lo stesso viaggio e
alla me stessa del futuro - perché ci tornerò - Scrivo il mio diario di
viaggio.
Chiamata forse dalla Costellazione
di Orione che le notti della scorsa estate faceva capolino puntualmente alla
mia finestra, a settembre ho prenotato: fosse cascato il mondo, era giunto il
momento di vedere le piramidi. Da ignorante non sapevo dove fossero
esattamente, il viaggio mi sembrava difficile da organizzare, pensavo di dover
fare una crociera sul Nilo o qualcosa del genere così, dopo diversi anni, sono
entrata in un'agenzia viaggi, che mi ha svelato l'arcano: le Piramidi sono solo
al Cairo. Così ho ringraziato e chiesto un preventivo per tre notti al Cairo,
che si sono rivelati sufficienti.
Alla fine ho prenotato
autonomamente su Lastminute.com alla modica cifra di 1.600 € per quattro
persone: 3 notti al Cairo in hotel centrale a 5 stelle (Pyramisa Suites Hotel)
con colazione inclusa, volo diretto da Malpensa con Wizz Air, parcheggio auto
in aeroporto, assicurazione totale e pagamento rateizzato in tre mesi.
Praticamente Lastminute è il top del top e i miei viaggi futuri li farò solo
con questa agenzia online!
Mi sono informata prima di partire,
il visto per l'Egitto si fa direttamente in aeroporto all'arrivo (noi siamo
atterrati all'aeroporto di Giza, lo Sphinx, a mezz'ora di taxi dal Cairo),
fanno compilare un cartoncino con i soliti dati di: numero passaporto e dove si
alloggerà, e si fa una lunga fila all'immigration, o come si chiama lì. Si può
anche andare con carta d'identità valida per l'espatrio e due fototessera, ma
noi avevamo i passaporti. Dato che non avevamo cambiato i soldi, accanto allo
sportello dei visti c'era uno sportello per il cambio. Siamo stati fortunati a
cambiare i soldi lì, perché questi del cambio rilasciavano anche i visti e
quindi abbiamo risparmiato una gran fila. Il costo del visto è di circa 25€ a
persona.
Usciti dall'aeroporto ho cercato i
taxi bianchi e blu, avevo letto che quelli nuovi col tassametro erano i taxi
più onesti e meno costosi, solo che all'aeroporto di Giza era arrivato solo il
nostro aereo (ho scoperto al ritorno che da quell'aeroporto transitano solo 5-6
aerei al giorno) e quindi all'esterno non c'era nulla. Ci si è avvicinato un
tipo proponendosi di accompagnarci in hotel, ci siamo messi a trattare sul
prezzo, avevo letto che si fa così. Al Cairo devi trattare su tutto, ma alla
fine vincono sempre loro - santa esperienza - e infatti alla fine della vacanza
posso dire che ci hanno spennato come polli anche se, poveri come sono, non ci
è dispiaciuto troppo. E' stato più che altro umiliante farsi fregare in
continuazione, anche se nel primo approccio col sedicente taxista me la sono
cavata bene: era partito chiedendo 45€, sono riuscita a scendere fino a 20€
(avevo letto che la tratta sarebbe costata sui 5€ ma pazienza)
- Appunti della sera presi sul
telefonino:
Volo per Il Cairo spettacolo,
neanche una turbolenza. Dolce, sicuro, sembrava di volare sopra nuvole di
zucchero filato.
Atterrati al Cairo, primo grande
stupore: in aeroporto, accanto alle piste di atterraggio, c’è la sabbia!
Mi sono chiesta se fossimo
approdati su Marte, uno spettacolo.
Facciamo la fila per il visto,
entriamo nel Paese entusiasti per la cordialità delle persone: tutto il
personale dell’aeroporto è gentile e sorridente, scherzoso e gioviale.
Usciti all’aperto non vediamo i
taxi.
Ci si avvicina un tipo e dice:
Taxi?
Ma io cerco i taxi bianchi e blu,
quelli che con 5 euro ti portano in città.
Stanca e spaesata gli chiedo: How
much?
E questo spara alto, dice:
fortyfive.
Lo guardo e ricordo di aver letto
che con gli egiziani bisogna trattare sul prezzo, lo guardo e vedo un lampo nei
suoi occhi quando gli dico, ovviamente in inglese: Non scherziamo, non siamo
mica a Milano.
Sorride e dice: quanto pagheresti?
Non posso dirgli: “Cinque euro,
cornuto, guarda che mi sono documentata e so i prezzi” ma gli rispondo
“Fifteen”.
Questo: No no no, facciamo 40.
Allora mi allontano e cerco un taxi
ma non c’è n’è mezzo, il vuoto intorno a noi, i bus sembra non siano stati
ancora inventati.
Insisto coi quindici euro e lui
scende prima a trenta, poi a venticinque. Ci sa fare il ragazzo perché poi gli
dico, ok, 20. E lui ride, fa un po’ di scene, poi arriva una spalla, forse un
collega, e niente, va bene 20.
Prima fregatura ma va bene, saliamo
su una macchina vecchia e scassata e puzzolente di fumo con però un autista
tutto elegante. Mette su zaini e valigia e ci chiede 25€. Gli dico di no, di
chiedere al suo capo, alla fine si convince.
Usciti dall’aeroporto c’è
l’ingresso in autostrada e lì al casello il nostro autista si mette a litigare
col casellante che non riteneva valida la sua tessera; fermi lì mezz’ora finché
non mi metto a parlare col casellante, gli dico che siamo stanchi dal viaggio,
sono le 10 di sera e da noi sono le 11. Questo dice che ama l'Italia e che è
sua intenzione trasferircisi, mi chiede indicazioni sulle scuole di italiano
per stranieri. Il tempo passa, alla fine passiamo anche noi.
L'autista parte tutto infuriato e
si mette a correre come un pazzo. L'autostrada che collega al Cairo è a molte
corsie, mi pare di averne contate otto, e questo zigzagava suonando ogni tre
secondi il clacson e guardando il telefono.
Ho detto alle mie figlie:
"Vedete ragazze, questa è la dimostrazione del fatto che l'aereo sia il
mezzo di trasporto più sicuro. Forse lasceremo le penne su questa strada, vi ho
voluto bene", e l'ho pensato davvero. 200 km all'ora su un'auto che dire
scassata è poco. Notiamo subito che la gente va in moto senza casco, ci vanno
sopra in due o tre persone alla volta, le strade sono ricoperte di sabbia ai
lati, c'è polvere dappertutto, decine di persone stanno ai lati di queste
megastrade (che sono larghe e a più corsie anche in centro, se così si può
definire una zona sconfinata. Il Cairo è davvero una città immensa, molto
più grande di Los Angeles. Sembra Los Angeles dopo l'Apocalisse). Arrivati in
città il traffico aumenta e il nostro uomo continua a zigzagare e strombazzare
mentre chiede a Giorgio dove sia l'hotel. Ovviamente non ne abbiamo la più
pallida idea, così attiviamo il nostro Google Maps che il tipo inizia a
consultare mentre parla al telefono con qualcuno. Insomma, quando scendiamo dal
taxi ci viene voglia di baciare per Terra. Diamo la mancia di 200 lire (circa 3
euro, ed è una gran mancia per loro), ringraziamo e ci auguriamo in cuor nostro
di non incontrarlo mai più.
L'hotel è molto bello ed elegante,
la nostra suite da capogiro. Un salotto super chic, due stanze ben arredate e
spaziose e due bagni in stile spa. Tv a schermo piatto in ogni stanza
peccato che le finestre non siano sigillate bene e provenga da fuori un rumore
costante, la città è molto rumorosa, hanno il vizio di suonare i clacson a
sproposito per non parlare dello smog. E' notte e l'aria è irrespirabile.
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Nonostante tutto, dormiamo da Dio.
Ci svegliamo verso le 8, ci sconvolgiamo guardando i grattacieli accanto
all'hotel: tutti diroccati, con montagne di macerie ovunque. Il giallo è il
colore dominante, devono avere usato la sabbia del deserto per impastare il
cemento, non so, permane la sensazione di post Apocalisse.
Andiamo giù a fare colazione. Nella
Hall c'è babbo Natale ed è tutto addobbato in stile natalizio. La colazione è
da sogno, sala spaziosa con divanetti e c'è di tutto e di più.
Usciti dall'hotel incontriamo il
taxista (non con taxi bianco e blu, ahimé) che si offre di accompagnarci tutto
il giorno alla modica cifra di 50€. Noi accettiamo, e lui ci accompagna per
prima cosa a Giza, all'ingresso dell'area delle piramidi. Già per strada
rimaniamo sconvolti, perché in quella che sembra una tangenziale a sette corsie
ci sono auto, calessi, gente a piedi, asinelli carichi, cavalli, cammelli. Il
nostro taxista Ci lascia davanti a un negozio di suoi amici (l'abbiamo scoperto
dopo, là si usa così, sono tutti alleati tra di loro) dove ci hanno
praticamente "rapiti" - per ridere eh - fatti entrare in una stanza,
convinti a fare il giro delle piramidi sul calesse. Tutto compreso, giro, foto,
visita alle piramidi e alle tombe, giro sul cammello, biglietto compreso: 200€.
A me sembra uno sproposito ma i tipi si alternano e sono sempre più
convincenti. Poi ci caricano su due calessi e ci portano fino all'ingresso dove
poi decideremo, ma alla fine decidono loro. Il giro però è stupendo, vale tutti
i 200€; ci divertiamo tanto, ci fanno foto nelle posizioni strane in cui sembra
che salti più in alto delle piramidi o ti fai baciare la mano dalla sfinge. Ci
fanno fare il giro sul cammello, ci fanno da "guardie del corpo"
perché a un certo punto diventiamo l'attrazione del luogo: tutti gli egiziani
volevano fare le foto con noi, non abbiamo ancora capito perché, è un'usanza di
là. Vedono gli europei e impazziscono. Noi eravamo là a vedere le piramidi e
loro erano là a vedere noi.
Finito il giro ci portano in un
negozio dove volevano venderci dei profumi, poi un casino per pagare perché
volevano gli euro e non le lire egizie, volevamo pagare con la carta di credito
ma volevano più soldi, insomma, un incubo. E i conducenti dei calessi che
volevano una mancia stratosferica. In un modo o nell'altro abbiamo risolto
tutto e siamo tornati dal taxista che ci aspettava esattamente dove ci aveva
lasciti.
Gli chiediamo di andare a Sakkara a
vedere la piramide a gradoni di Djaser - la più antica d'Egitto - e lì ci siamo
rilassati. A parte il piccolo trauma di andare al bagno pubblico e farsi dare
un pezzettino di carta igienica strappata dalle mani di un vecchio egiziano,
che ci mette in mano senza il minimo imbarazzo... e che noi disgustate abbiamo
accettato.
C'era pochissima gente, il sito è
immerso nel deserto, il clima era stupendo, sui 20 gradi, lo smog era quasi
assente e il silenzio... Abbiamo rimbalzato le guide, stavamo diventando
esperti, ci siamo però fatti abbordare da una specie di beduino coi cavalli che
ci avrebbe anche portati nel deserto ma non c'era tempo. Cosi ci ha fatto
andare sulle dune circostanti e portati a vedere una tomba che per 1 euro (che
poi sono diventati 3) ha fatto aprire solo per noi. Una tomba eccezionale con i
geroglifici con i colori ancora accesi che sembravano essere stati appena
dipinti.
Dopo Saqqara siamo andati a Memphis
a vedere il colosso del Faraone Ramses II e una mini sfinge deliziosa, molto
meglio della grande sfinge che invece si sta sgretolando. Ci siamo fatti pelare
dal tipo di un bar che ci ha fatto prezzi milanesi, ma eravamo così stanchi e
affamati che non ce la siamo presa più di tanto.
Tornati in hotel abbiamo dato
appuntamento al taxista per il giorno dopo, ci siamo rinfrescati e siamo andati
sul lungo Nilo (rischiando la vita per attraversare la strada perché le
macchine non si fermano, guidano come pazzi, non esistono strisce pedonali o
semafori, eravamo lì lì per chiamare un taxi per attraversare la strada).
Abbiamo cenato all'aperto, sul
Nilo, notando le feluche che ci siano ripromessi di prendere la sera seguente
per cenarti sopra.
Una cosa che non ci è piaciuta, più
del caos, dello smog, dei bambini scalzi per strada, immersi in nuvole di smog
a chiedere l'elemosina, è stato come trattano gli animali. Cavalli e asini
prendono di quelle frustate che fanno rabbrividire e le strade sono piene di
cani randagi. Gli animalisti credo che impazzirebbero in una città simile.
Domani proseguirò il racconto
:-)