Sono giorni che quando guardo in cielo vedo gli occhi di
Michela. Due grandi occhi neri che occupano tutta la volta celeste, o meglio,
grigia. Da quando il cielo è grigio – è arrivato l’autunno! – i suoi occhi sono
lì, e mi sorridono.
Ho pensato alle stelle, che a volte ne guardi una per ore, e
lei si è spenta da migliaia di anni.
Ho pensato a lei, lontana anni luce da me, e che dal posto
in cui è, guarda quella stella luminosa che è la mia vita, e mi sorride.
Sapendo – chissà se lo sa – che io mi sono spenta centomila anni
fa, con tutto il mio mondo.
In questi giorni penso a questo… che il mio presente non sia che un
lontano passato, una stella implosa che nel futuro di Michela ancora brilla.
Un pezzo di ricordo. Un angolino nel suo cuore. E io non esisto, non esisto
più. O esisto per sempre in questa dimensione che si ripete sempre
uguale, nei ricordi di un'esistenza migliaia di anni luce distante, nello spazio
e nel tempo, da qui.
Magicamete ieri sono apparsi anche i miei occhi, accanto ai
suoi.
Nel futuro improbabile della mia immaginazione io e lei siamo insieme.
E
stiamo ricordando questo preciso istante della mia vita.
Il più felice di sempre.